Revocata la sorveglianza speciale a Daniele Fragapane: “Non è più socialmente pericoloso”

Era stato coinvolto nella maxi inchiesta “Montagna” del 2018, condotta dai carabinieri, che smantellò il mandamento mafioso guidato dal cugino Francesco, figlio dello storico boss agrigentino Salvatore Fragapane.

La Corte d’Appello di Palermo ha revocato la misura di sorveglianza speciale nei confronti di Daniele Fragapane, 40 anni, originario di Santa Elisabetta. La decisione è stata presa dalla quinta sezione penale, che ha accolto la richiesta dell’avvocato Giuseppe Barba, ritenendo che non sussistano più i presupposti di pericolosità sociale.

La motivazione dei giudici

Secondo i magistrati, il contributo fornito da Fragapane all’organizzazione mafiosa Cosa nostra — seppur episodico e non irrilevante — risale a oltre otto anni fa e non può essere considerato indicativo di una persistente minaccia per la società. “Non può riverberarsi in termini dimostrativi di una sua residua pericolosità sociale”, si legge nella motivazione.

Il coinvolgimento nell’operazione “Montagna”

Fragapane era stato coinvolto nella maxi inchiesta “Montagna” del 2018, condotta dai carabinieri, che smantellò il mandamento mafioso guidato dal cugino Francesco, figlio dello storico boss agrigentino Salvatore Fragapane. Inizialmente accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, la sua posizione è stata successivamente riqualificata in favoreggiamento.

La condanna e la fine del processo-bis

Al termine del processo-bis, conclusosi lo scorso mese, Daniele Fragapane è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione. Con la revoca della sorveglianza speciale, si chiude un capitolo giudiziario che ha segnato profondamente la sua vita.