RETE DELLE CITTA’ TERMALI, AMBROSETTI CITA TOTO’: “MA MI FACCIA IL PIACERE!”

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviataci da Alfredo Ambrosetti e che riguarda l’adesione alla Rete delle Città Termali.

Caro Direttore, ho letto della partecipazione di Sciacca alla “Rete delle città termali” e mi sono ricordato del libro uscito alcuni anni addietro nel quale i giornalisti Rizzo e Stella raccolsero, in una sorta di teatro dell’assurdo di Ionesco, le “perle” che le varie regioni italiane erano riuscite ad inanellare negli anni; tra queste quella che mi rimase impressa fu quella di una comunità montana pugliese nella quale la città più “montana” – per così dire – dell’intera comunità stessa si trovava a 12 metri sul livello del mare!

L’adesione a questo circuito promozionale delle terme siciliane, tanto da parte di Sciacca quanto di Acireale, però stupisce ancora di più, e per restare alla nostra Città la domanda che dovremmo farci è: ma cosa dobbiamo promuovere se non abbiamo più niente? In realtà qualcosa è rimasto: macerie. Sono le fangaie lasciate a seccare, è il fango lasciato ad indurire nelle tubazioni, sono le pompe sommerse lasciate dentro i pozzi dell’acqua solfurea fortemente corrosiva per i metalli, sono le piscine dei Molinelli lasciate piene a metà di un’acqua putrida ed ormai ricovero di una dozzina di pericolosi randagi, sono le piscine del parco termale la cui copertura in legno fu un bel lavoro di architettura tecnica ed estetica ormai priva di manutenzione da anni, è il parco termale che la Città si sarebbe dovuto “riprendere” e la cui “ripresa” ha invece costituito soltanto l’oggetto di un’operazione mediatica, è un progetto esecutivo redatto da “quelli di prima” ma mai eseguito “da quelli di dopo” per separare i reflui civili da quelli termali per ottenere l’autorizzazione allo scarico, è l’abbandono dello stabilimento delle stufe di San Calogero, e sono ancora tante altre cose delle quali però non vale la pena di parlare, perché è proprio l’inutilità la sensazione che viene fuori dalle parole che si spendono sulle Terme.

Per la cronaca Sciacca non ha mai aderito, se non per un brevissimo periodo, neppure all’ANCOT, che poi sarebbe l’Associazione nazionale dei Comuni termali. Lei Direttore ha evocato la vendita della fontana di Trevi a Decio Cavallo da parte di Totò. Ma forse la migliore battuta di Totò su questa adesione è quella famosa “ma mi faccia il piacere!”.

Cordialmente. Alfredo Ambrosetti

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