Cronaca

Rave party non autorizzato: operazioni di sgombero in corso

La nuova legge punisce l’invasione arbitraria di terreni o edifici per raduni con oltre 50 persone, se da essi può derivare pericolo per l’ordine pubblico, la salute o l’incolumità.

RIBERA. Intervento congiunto di polizia e carabinieri nella località costiera di Piana Grande, dove era stato programmato per la notte tra sabato e domenica un rave party non autorizzato. L’evento, che avrebbe coinvolto decine di partecipanti, tra cui numerosi stranieri giunti a bordo di camper e fuoristrada, è stato bloccato sul nascere dalle forze dell’ordine, che presidiano l’area e hanno istituito posti di blocco lungo la strada di accesso, impervia e poco praticabile. I partecipanti avevano già allestito impianti audio e tende, pronti a dare il via alla festa. L’obiettivo delle autorità è quello di ottenere lo sgombero volontario della spiaggia, evitando lo scontro diretto. Solo in caso di resistenza, si procederà con misure più incisive. Intanto, l’intera zona è sotto sorveglianza continua. La zona di Sciacca non è nuova a episodi simili. Già nel 2023, la spiaggia di Bertolino era stata teatro di un rave, conclusosi con l’intervento delle forze dell’ordine. Il fenomeno dei raduni illegali in aree naturali ha spinto il governo Meloni ad aggiornare la normativa, introducendo l’articolo 633-bis del codice penale. La nuova legge punisce l’invasione arbitraria di terreni o edifici per raduni con oltre 50 persone, se da essi può derivare pericolo per l’ordine pubblico, la salute o l’incolumità. Le sanzioni sono severe: da tre a sei anni di reclusione e multe fino a 10.000 euro per gli organizzatori, oltre alla confisca dei mezzi utilizzati. Anche i partecipanti rischiano pene detentive da due a quattro anni. Il rave di Ribera si inserisce in un fenomeno più ampio che interessa diverse zone d’Italia, dove spiagge, boschi e ruderi vengono trasformati in location improvvisate per eventi non autorizzati. Se da un lato questi raduni rappresentano forme di aggregazione giovanile, dall’altro pongono seri problemi di sicurezza, tutela ambientale e legalità. Le autorità locali invitano alla prudenza e al rispetto delle regole, mentre il presidio a Piana Grande prosegue per evitare che la festa si trasformi in un caso di cronaca.

Giuseppe Recca

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