QUANDO LA NATURA COPRE L’ARTE. LEX CHIESA DELLA RACCOMANDATA OSCURATA DA PINI INCOLTI

Uno dei gioielli architettonici di Sciacca lasciato nella sua solitudine, rigorosamente chiuso e avvolto da fitti pini

E’ una delizia di architettura di stile normanno. Un gioiello che compone il ricco tesoro monumentale di Sciacca. Pieno di vicissitudini, riuscì ad essere restaurato, il monumento che risale al XII secolo vive la sua solitudine alla periferia della contrada Perriera, a ridosso dello stadio comunale. Il resturo fu compiuto nel 2008 grazie ad un finanziamento sui fondi POR 2000-2006. L’edificio monumentale fu restituito alla città.

Per mitigare l’imponenza della struttura sportiva dello stadio, l’ex chiesa della Raccomandata fu circondata da pini che nel tempo sono cresciuti fino a oscurare quasi totalmente l’antica testimonianza di un periodo d’oro per la “Degnissima”, appellativo che caraterrizzava la Sciacca medievale, ricca e piena di iniziative. 

Oggi, praticamente, il monumento non si vede più per via degli alberi cresciuti a dismisura. Molto probabilmente è stata la scelta della piantumazione di pini ad essere errata.

C’erano grandi progetti per l’ex chiesa della Raccomandata. Ipotesi di utilizzo mirate alla fruzione dell’edificio. Buoni propositi, poi nulla più. Chiusa ermeticamente, non solo a svantaggio della Città ma anche per i turisti che, così, hanno modo di constatare un monumento chiuso e non visitabile. 

Nel periodo natalizio del 2014, la locale sezione di Italia Nostra in collaborazione con la Consulta della Cultura, aprì l’ex chiesa al pubblico con delle interessanti iniziative. Italia Nostra si sarebbe impegnata, in seguito, a gestire l’apertura, la chiusura e la pulizia. La Consulta della cultura chiese anche la possibilità di usufruire della casa museo Scaglione.

I beni monumentali della nostra Città, purtroppo, continuano a non essere valorizzati e sfruttati in maniera adeguata e consona ad una città turistica. Duole il cuore a pensare che le guide turistiche riportano i nostri tesori, i turisti girano per visitarli, ma rimangono delusi perchè non fruibili. 

L’ex chiesa della Raccomandata. Le notizie più antiche risalgono al 1220 quando i padri Carmelitani, che erano stati ospitati nelle stanze annesse alla chiesa in attesa che fosse costruito il loro convento annesso alla allora chiesa del Salvatore, oggi chiesa del Carmine. Il 19 gennaio 1593 la chiesa venne affidata dal vescovo Francesco del Pozzo a quattro padri eremiti agostiniani di Centorbi affinché vi fondassero il loro cenobio. In seguito la chiesa fu affidata dalla magistratura cittadina dei Giurati ad un sacerdote. Tra la fine del XIX ed il XX secolo il complesso divenne di proprietà di privati fino a quando nel 2000, già in avanzato stato di degrado, fu acquisito al patrimonio del comune saccense.

Architettura  L’edificio, dal chiaro stile normanno, presenta all’esterno un magnifico portale ad ogiva, posto nella facciata principale, in pietra arenaria a doppio rincasso decorato da tipici motivi dell’arte normanna come ad esempio le foglie stilizzate dei capitelli che spiccando dalle esili colonnine sorreggono gli archi accompagnati entrambi (sia archi che colonnine) da una serie di piccole bugne a punta di diamante.

Il complesso è costituito da un corpo principale, al quale si accede dal portale ad ogiva già descritto, culminante in un’abside, di chiaro stile arabo-normanno, coronata da una leggera cornice e molto simile a quella della chiesa di San Nicolò la Latina e a quelle della Basilica di Maria SS. del Soccorso.

L’intero corpo principale di pianta rettangolare è coperto da un tetto a capanna. Sul lato sud adiacente al corpo principale è presente un edificio a torre databile intorno agli inizi del Cinquecento mentre sul lato di nord-est e contiguo sia alla chiesa sia al edificio cinquecentesco è presente un cortile acciottolato risalente al 1828, in origine forse semi-coperto, al centro del quale è presente un pozzo.

La chiesa, ad unica navata, ospitava all’interno, oltre a quello principale sul quale era venerato il quadro della Madonna della Raccomandata, quattro altari laterali.

Il recente restauro ha riportato alla luce alcuni esempi di pittura parietale tra cui il Cristo Pantocratore del catino absidale, parzialmente danneggiato dal tempo e dall’incuria; ed un pavimento in cotto di mattonelle esagonali poste sopra una pavimentazione più antica di mattonelle rettangolari disposte a spina di pesce e riquadrate da altre mattonelle dello stesso taglio.

 

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