Quando a fare “televendita” era il Pd. La famosa concessione dei beni termali firmata in campagna elettorale

Il Pd ha la memoria corta. Ma non è una sorpresa, è una patologia che si manifesta con episodi che hanno una sequenza abbastanza costante. Il Pd grida allo scandalo per la firma del Patto di Coesione e Sviluppo che il presidente della Regione, Renato Schifani, firmerà oggi con il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Un patto che porterà in Sicilia circa 7 miliardi di euro.

Il Pd attacca Schifani sostenendo che “Firma fondi Fsc come una televendita”. A proposito di televendita, il Pd dimentica che è un maestro indiscutibile. E basta fare qualche passo indietro negli anni, il 25 ottobre 2017. Esattamente quando in pompa magna venne a Sciacca l’assessore del governo Crocetta (quello che chiuse le terme) a firmare la “concessione” dei beni termali al Comune di Sciacca.

Era il 25 ottobre 2017 quando il sindaco Francesca Valenti, fresca di elezione da tre mesi, e l’Assessore al bilancio del Governo Crocetta, Alessandro Baccei, erano intenti ad apporre la “storica” firma all’atto di concessione di una parte del complesso termale di Sciacca al Comune (firma che, ahinoi del Corrieredisciacca, fu apposta con una preziosa penna del nostro direttore prestata al sindaco e all’assessore (ed essendoci di mezzo la politica, mi premurai a farmela ridare subito dopo la firma). I beni immobili non trasferiti a quella data lo sarebbero stati dopo la catastazione (cosa ancora non definita).

La firma di quell’atto avveniva ad appena undici giorni dalla celebrazione delle elezioni regionali del 2017.

Due anni prima, nel marzo del 2015, lo stesso Crocetta, in accordo con Baccei e con tutta la Giunta Regionale di governo centrosinistra, aveva disposto la chiusura delle Terme di Sciacca. E’ quanto mai opportuno riportare integralmente la dichiarazione del Sindaco rispetto alle prospettive di questa concessione, cioè come si fosse chiusa “una fase di incertezze, di complicazioni, di passaggi burocratici e amministrativi che hanno interessato da molto tempo le terme. Con l’atto concessorio adesso si ha la possibilità di poter programmare e lavorare per un progetto di valorizzazione del complesso termale. Quello di oggi rappresenta il primo passo, senza il quale sarebbe stato difficile immaginare lo sblocco della vicenda”. La firma in pompa magna avvenne in piena campagna elettorale per le regionali.

Il resto sappiamo come è andata. Compreso la farsa del Parco delle Terme. Mezzo milione di euro spesi per la riqualificazione e il parco non si è mai aperto. Oggi sguazza nuovamente nel degrado e i cancelli sono sempre chiusi.

Filippo Cardinale

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