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QUALE FUTURO PER L’AGRICOLTURA

“Mi auguro che quello di oggi, che si è rivelato molto utile, sia solo il primo di una serie di incontri che possano avvicinare la politica al mondo dell’agricoltura”.

Così la deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo (Udc) durante l’iniziativa “Quale futuro per l’agricoltura” svoltasi ieri a Grotte. La vice presidente del gruppo Udc all’Ars ha promosso l’incontro, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolino Fantauzzo, riunendo intorno a un tavolo l’assessore regionale alle Politiche agricole e alimentari Dario Cartabellotta, produttori agricoli, dirigenti e funzionari delle Soat e amministratori del territorio.

Prima della tappa a Grotte, incontro a Sciacca con i lavoratori del consorzio di bonifica con i quali è stato fatto il punto della loro situazione dopo l’approvazione della finanziaria regionale. L’incontro a Grotte ha visto la partecipazione e gli interventi di numerosi agricoltori provenienti anche da Favara, Aragona, Canicattì e Racalmuto. Adesso verrà stilato un documento comune della Soat di Grotte sulle istanze che arrivano dal territorio – dall’assistenza tecnica ai bandi europei, dai problemi di sicurezza nelle campagne alla tutela dei prodotti agroalimentari – e verrà avviato un tavolo di confronto permanente con l’assessore Cartabellotta. L’assessore regionale alle Politiche agricole e alimentari ha illustrato ieri nell’Agrigentino le nuove opportunità che arriveranno con il Piano di sviluppo rurale 2014-2020, con il Born in Sicily in vista dell’Expo 2015 e con l’accordo di programma “Profeti in Patria” al quale hanno già aderito diversi comuni agrigentini. “Quasi due miliardi di risorse europee arriveranno in Sicilia con il Psr 2014-2020che prevede nel complesso l’assegnazione all’Italia di 40 miliardi nei prossimi sette anni – ha spiegato l’assessore Cartabellotta – è un’opportunità di crescita importante per tutte le aziende agricole che dovranno trovarsi pronte già in questi mesi”. “Mentre con la legge sul Born in Sicily abbiamo la possibilità – ha aggiunto Cartabellotta – di tutelare tremila anni di storia di agricoltura e alimentazione in Sicilia a livello nazionale ed internazionale. Porremo fine per esempio ai problemi relativi al Nero d’Avola, bloccheremo quelli che fanno un copyright delle arance siciliane riempiendo le bevande di coloranti e allo stesso modo potremo tutelare le nostre eccellenze agroalimentari. Il Born in Sicily premia la terra che genera i prodotti e non più soltanto il Made in Italy”. L’accordo di programma “Profeti in Patria”, sottoscritto tra la Regione e una rete di comuni e aziende siciliane, “ha invece lo scopo – ha spiegato Cartabellotta – di valorizzare, promuovere e commercializzare le produzioni agroalimentari siciliane puntando sulla valorizzazione delle identità territoriali della Sicilia in vista della partecipazione della Regione siciliana all’Expo 2015 di Milano dedicata all’agricoltura e all’alimentazione”.

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