PROVENTI IMPOSTA SOGGIORNO PER RIAPRIRE TEATRO SAMONA’

Per l’apertura del teatro popolare incompiuto il Comune di Sciacca pronto ad investire i proventi dell’imposta di soggiorno.

Lo scrive oggi il quotidiano La Sicilia riprendendo le parole del sindaco Francesca Valenti nel corso di un incontro organizzato a Sciacca dalla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatoriale). “Siamo consapevoli del fatto che la cultura è fondamentale per la crescita di un territorio – ha detto il primo cittadino parlando agli operatori del teatro amatoriale di mezza Sicilia – se non siamo avanti dal punto di vista culturale non possiamo pensare di essere economicamente avanti”.

Il teatro Samonà di Sciacca è una delle opere pubbliche incompiute più note in Italia: progettato negli anni Settanta nel contesto di un’idea con cui la politica dell’epoca doveva fare diventare la città terzo polo turistico siciliano insieme a Taormina e Cefalù, non è mai stato completato. Nel 2015 con una forzatura (non era ancora definito il palcoscenico) il teatro venne aperto sotto forma di auditorium e ospitò una convention regionale di un club service. Poi la concessione al Comune da parte della Regione, alcune iniziative locali, ma mai una rappresentazione teatrale. Seguì una nuova chiusura quando la struttura tornò nella gestione della Regione Siciliana con l’impegno a completare il palcoscenico attraverso un apposito finanziamento. Ma quei soldi non sono mai stati utilizzati. Due mesi fa il presidente Nello Musumeci in persona venne a fare un sopralluogo e si stupì dell’abbandono in cui si trova il teatro, per il quale adesso occorrono anche interventi di ristrutturazione degli impianti.

Il Comune di Sciacca sta avendo da mesi un dialogo con il governo regionale, il sindaco Valenti dice che si sta puntando alla riapertura entro la prossima estate: “Siamo pronti ad investire una parte significativa dell’imposta di soggiorno – ha aggiunto – vogliamo averlo in concessione visto che la Regione non porta avanti i progetti che si era impegnata a fare ed i lavori necessari per renderlo fruibile. Il teatro non è completo, ma così com’è può essere adeguato alle nostre esigenze, oltre al palcoscenico ci sono delle apposite sale che vogliamo utilizzare”.

Giuseppe Recca