Proroga o interessata attesa? Continua la storia infinita della “rinascita” delle Terme di Sciacca

La proroga, 48 ore prima della scadenza del termine del 30 maggio, è stata determinata dalla “complessità degli adempimenti richiesti dall’Avviso” ancorché l’avviso pubblico esplorativo fosse stato pubblicato lo scorso dicembre 2024 nella piattaforma telematica della Regione Siciliana
SCIACCA- Con un recente decreto, il n. 1421 del 30 maggio scorso, è stato differito al 30 settembre prossimo il termine assegnato originariamente proprio per lo stesso giorno agli operatori economici interessati a presentare una proposta di partenariato pubblico privato relativa alla concessione per la progettazione, l’esecuzione dei lavori e la gestione del complesso termale di Sciacca unitamente alla relativa concessione mineraria mediante la cosiddetta “finanza di progetto”, ossia quel sistema previsto dalle norme sugli affidamenti che permette agli operatori economici di presentare proposte relative alla realizzazione di progetti in concessione, quest’ultima di durata massima trentennale. La proroga è stata determinata dalla “complessità degli adempimenti richiesti dall’Avviso”, come si legge del decreto di proroga, ancorché l’avviso pubblico esplorativo fosse stato pubblicato lo scorso dicembre 2024 nella piattaforma telematica della Regione Siciliana. Gli elementi caratterizzanti l’offerta, stabiliti dalla Regione, sono riferiti alla qualità ingegneristica, architettonica e funzionale degli interventi, ai tempi di realizzazione, alla qualità dell’offerta di servizi, alla sostenibilità ambientale, all’impatto sociale e occupazionale. Nel decreto di proroga si legge di una nota di Federterme, l’associazione imprenditoriale nazionale del comparto, dello scorso 28 maggio 2025, che con la quale proprio a ridosso della scadenza del termine per la presentazione delle offerte sono stati evidenziati alcuni elementi di criticità, che però nel documento non vengono specificati, né si fa alcun riferimento ad una sua eventuale possibilità di consultazione. Neppure l’Amministrazione Comunale sembrerebbe avere avuto formali comunicazioni circa i problemi rilevati.
Sappiamo benissimo che il Presidente di Federterme, Massimo Caputi, poco tempo addietro aveva giudicato il complesso termale di Sciacca “bellissimo, ma sicuramente non è in linea con il trend odierno richiesto dal settore del turismo del benessere, di conseguenza va adeguato“, intervenendo con un video messaggio a una manifestazione pubblica. Ma aveva anche detto di più e cioè che Sciacca sotto il profilo turistico, segnatamente quello dell’accoglienza e dei servizi, non era ancora pronta ad un’ipotesi di ingresso in contesti maturi proprio sotto il profilo dell’offerta complessiva del suo territorio.
Ma torniamo alla “complessità” degli adempimenti
L’unica cosa che si rileva dal decreto di proroga è una variazione all’art. 5 del bando, e cioè ai “Vincoli di natura tecnica ed economico-finanziaria” dell’avviso pubblico esplorativo; in particolare la soppressione del paragrafo che prevedeva che qualora la proposta degli operatori avesse determinato “impatti sulla viabilità e/o sulla disponibilità di aree verdi fruibili dalla cittadinanza”, l’operatore economico proponente prevedesse “apposite opere compensative, anche di urbanizzazione, per mitigare tali impatti e che includa i lavori connessi nel perimetro della proposta”.
Alcune cose non ci convingono e ci meravigliano. Annzitutto l’incredibile velocità di una Regione solitamente assai più lenta e riflessiva che nel giro di due giorni, dal 28 (data della nota di Federterme) al 30 maggio (data del decreto di proroga), provvede a decretare la proroga stessa. Seconda cosa: nessuno sa cosa abbia detto Federterme alla Regione, né nessuno si è sentito in dovere di chiederne contezza, soprattutto l’Amministrazione Comunale. Terza: sarebbe interessante sapere da chi è stata suggerita e voluta la soppressione del paragrafo sopra riportato che invece aveva uno scopo ben preciso di tutela paesaggistica, ambientale e perequativa della Città così come previsto dalle caratteristiche dell’offerta. Quarta: l’assordante silenzio dell’Amministrazione Comunale che fino ad oggi continua a patire senza profferire parola questa autonomia decisionale della Regione che passa sopra tutto e tutti ancorché le Terme siano una risorsa strategica per il Comune. Quinta quinta: dove è e che cosa fa il Consiglio Comunale che rappresenta l’intera comunità locale; ultima: ci aspettiamo dagli organizzatori di cortei, marce, sfilate e manifestazioni varie, opinionisti dell’ultima ora, un sussulto che, invece, non c’è stato. Soprattutto perché si sta giocando sulla testa della città con modifiche last minute che destano seri sospetti. Diceva Andreotti che a pensare male si fa peccato però quasi sempre ci si indovina.