PROGETTO EX CANTINA ENOCARBOY: DUE AREE DI VENDITA CHE NON COLLIDONO CON LE ATTIVITA’ DEL CENTRO STORICO

Il progetto di riqualificazione dell’ex cantina Enocarboy non prevede la presenza di attività commerciali in concorrenza con quelle del centro storico. E’ uno degli elementi che caratterizza il progetto della Civiesse, amministrata dall’imprenditore Carmelo Salamone,  che ha acquistato, attraverso la vendita giudiziaria, l’area dove insisteva la cantina Enocarboy. Progetto che è all’esame del Consiglio comunale ammannito (almeno dalle risultanze in nostro possesso) da tutte le autorizzazioni necessarie anche per il cambio di destinazione dell’area.

Abbiamo scritto, l’altro ieri, del progetto che è inserito all’ordine del giorno del Consiglio comunale di oggi pomeriggio. Abbiamo approfondito il progetto, fermo restando che il Consiglio comunale avrà modo di porre agli uffici tecnici comunali competenti tutte le questioni inerenti la fase tecnico-procedurale.

Come è noto, la vicenda dell’ex cantina Enocarboy si concluse con l’azione fallimentare e la relativa vendita all’asta giudiziaria. Si aggiudicò la vendita la Civiesse Srl, con sede in Aragona, per 1.6 milioni di euro. La società investirà nella realizzazione del progetto 5 milioni di euro.

La Civiesse, tra l’altro, è la società che ha vinto la gara per la realizzazione delle lussuose ville del Verdura Resort. L’investimento immobiliare di sir Rocco Forte, per la prima parte di 22 ville, è prossima al traguardo e l’impresa aragonese ha marciato sodo per rispettare la rigida tabella di marcia imposta dal Gruppo Rocco Forte. Un impegno di alta qualità e di prestigio che si aggiunge alla corposa lista di lavori edili eseguiti dalla Civiesse.

Innanzitutto, è corretto chiarire che il progetto di riqualificazione dell’ex area dell’ex cantina non prevede una struttura di ampie dimensione del tipo centro commerciale. Saranno realizzate, invece, due strutture destinate alle vendite, alte 9 metri. Due strutture di 990 metri quadrati ciascuna. Ognuna di essa, inoltre, avrà un’area destinata a deposito merci.

Le due strutture destinate alla vendita non tratteranno tipologie merceologiche che collidono con le attività presenti nel centro storico. Dunque, da questo punto di vista, la presenza della nuova struttura non è da ritenersi in contrapposizione con le attività del cuore cittadino.

“L’intervento così come è stato progettato permette di omogeneizzare l’area in oggetto con quella circostante, garantendo un uso razionale del territorio -ci spiega il progettista, ingegnere Giuseppe Butera- e prevede il risanamento di un’area abbandonata dal punto di vista ambientale”.

Ovviamente, il progetto “prevede la demolizione di tutti i fabbricati esistenti continua Butera- e la realizzazione di due strutture commerciali totalmente nuove, costruite secondo le nuove norme tecniche, di settore, specie quelle in materia sismica e quelle in materia di risparmio energetico, oggi tanto importanti visti gli impatti disastrosi dei mutamenti climatici sui nostri territori e strutture, affatto adeguati a fronteggiarli”.

Tra l’altro, un aspetto che non va assolutamente sottaciuto è che la valorizzazione dell’area rimuove alcune coperture e tettoie dei fabbricati, a tutt’oggi esistenti, in eternit contenente fibre di amianto. Dunque, la zona viene bonificata a tutto beneficio della salubrità dell’ambiente, ma soprattutto rimuove i fattori di rischio per la salute umana.

“Con l’intervento- ci spiega ancora Butera- si avrà una diminuzione del carico urbanistico. I  due fabbricati,  in termini di occupazione in pianta, in termini di volumetria e in termini di altezze massime, saranno considerevolmente inferiori a quelli esistenti; vi sarà un minore uso del suolo e la creazione di nuove aree verdi, sia pubbliche che private. Oggi le nuove normative urbanistiche puntano al minor consumo e alla salvaguardia di aree del territorio compromesse dal degrado, privilegiando il recupero di tali aree non più utilizzabili per gli scopi originari destinandole a scopi che risultano comunque di interesse generale”.

Altro aspetto contenuto nel progetto della Civiesse, è la realizzazione di un’area destinata esclusivamente a terminal bus e ceduta al Comune di Sciacca.  L’area sarà posta a sud del lotto, a confine con la strada statale SS 115, accoglierà bus di linea che turistici.

Anche la viabilità della via Lioni, oggi oggetto di un notevole flusso veicolare, trarrà beneficio. Sarà, infatti, dotata, di una rotatoria per la regolarizzazione del traffico. “La rotatoria è un tipo di intersezione a raso fra due o più strade. Assolve alla funzione di moderazione e snellimento del traffico. Nel caso specifico la rotatoria consentirà di decongestionare il traffico che si genera all’incrocio tra la via Lioni, la via Pompei e la futura area terminal bus”, aggiunge l’ingegnere Butera.

La realizzazione delle due strutture commerciali, che non saranno in concorrenza con le attività del centro storico, avrà inevitabilmente un impatto a beneficio dell’economia e dell’occupazione.  Non solo durante l’esecuzione dei lavori, con l’occupazione di manodopera (una cinquantina di addetti) e fornitori locali, ma soprattutto con l’inizio delle attività.  Con l’apertura dei due punti vendita, si prevede la creazione di circa 40 posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato.

Filippo Cardinale