PROGETTO ERASMUS, RECORD DI ADESIONI IN SICILIA

Vivere in un’isola non sempre è un limite. Questo quanto emerge in riferimento agli studenti siciliani che, secondo una ricerca, sarebbero quelli che maggiormente aderiscono al progetto Erasmus, il programma che consente di effettuare un percorso di studi all’estero per un determinato periodo di tempo. I dati della ricerca sono stati resi noti dall’Agenzia nazionale Erasmus e Indire e mostrano chiaramente questa singolare tendenza. Durante l’anno accademico 2013/2104, infatti, sarebbero ben 1.130 gli studenti dell’isola coinvolti in un progetto internazionale. Tra questi, 943 hanno lasciato l’Italia per proseguire gli studi all’estero, 187 per fare del tirocinio in alcune imprese europee. Un vero boom di adesioni che regala anche ai piccoli centri dell’isola un’ondata di multiculturalità e apertura verso l’estero.

Per capire la portata di questi dati, basti pensare che il 15% delle domande di adesione a livello nazionale al progetto Erasmus proviene proprio dalla Sicilia. Ma non è tutto, sempre nell’isola si conta una crescita dei gemellaggi, tendenza che comunque va di pari passo con quella del resto d’Italia, ma che in Sicilia conta ben 2.703 insegnanti iscritti, registrando così un aumento del 29% rispetto al 2013 e un importante incremento dei progetti didattici con un +21%. Grazie ad alcune piattaforme, infatti, è possibile collaborare con tutta la comunità europea sia a livello culturale che didattico. Ma se questi dati erano riferiti ai soli studenti delle scuole medie superiori, i ragazzi dell’università non cambiano sostanzialmente questa direzione.

L’ateneo di Palermo è sicuramente quello più attivo in questo senso. Sono 621 gli studenti che hanno deciso di lasciare l’isola, mentre sono 269 quelli dell’Università di Catania e 160 quelli dell’Università di Messina. Quella di studiare all’estero è, senza dubbio alcuno, un’esperienza che tutti dovrebbero provare, almeno una volta, perché oltre a inserire i più fortunati in un mercato a misura d’Europa, aiuta anche ad ampliare gli orizzonti e di conseguenza le proprie prospettive, anche se si decide di cercare lavoro in Italia. Tuttavia, una delle maggiori preoccupazioni delle famiglie è quella della sicurezza e dell’eventuale aiuto economico ai propri figli lontani da casa. Per quanto riguarda il denaro, è meglio utilizzare carte prepagate piuttosto che contanti, in modo da tenere traccia dei propri pagamenti e poter bloccare la carta in caso di furto o smarrimento. Naturalmente per risolvere diverse problematiche, oltre all’ateneo di riferimento, si può contattare l’Ambasciata italiana nel Paese in cui ci si trova.

 

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