Il perito nominato dal Tribunale ha spiegato che tracce somatiche dell’orecchio, naso e gola, sono compatibili con le foto segnaletiche e i fotogrammi ripresi dalle videocamere del sistema di videosorveglianza della Banca di credito cooperativo San Francesco di Ribera. Ieri l’udienza del processo per rapina, che vede imputato il palermitano trentenne Nicolò Cusimano, è stata dedicata alla perizia richiesta dal Tribunale. L’organo collegiale ha anche deciso di ascoltare altri due soggetti, indicati nel corso dell’esame dell’imputato. Si tratta di Roberto Cimino e Marcello Lo Verso. Inoltre, il collegio giudicante da disposto un supplemento di indagini, incaricando il comando della Tenenza dei carabinieri di Ribera di accertare se all’epoca dei fatti contestati all’imputato, lo stesso avesse approntato un’attività di vendita di detersivi. Cusimano è accusato di aver rapinato la banca San Francesco, agenzia di Ribera, il 23 giugno del 2010, minacciando con un grosso taglierino gli impiegati. Il bottino fu di 6.590 euro. Cusimano è stato condannato per un altro reato della stessa natura ed era sottoposto a sorveglianza speciale con l’obbligo di non lasciare Palermo, di non portare armi. E’ assistito dall’avvocato Antonino Turrisi, del Foro di Palermo. Pubblico ministero è Alessandro Moffa. Il rapinatore entrò in banca con il volto parzialmente coperto, ma i carabinieri della Compagnia di Sciacca riuscirono risalire a lui.
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