PROCESSO LA BELLA: PER LA DIFESA DI DUE IMPUTATI MORTE CAUSATA DAL TRATTORE CHE FACEVA LO SCAVO

Il medico legale aveva invece detto che c’era stata la rottura della cassa toracica causata della pressione di una lastra di asfalto

Per la difesa degli imputati Antonio Zelanda e Gianpiero Ganci, ambedue alle dipendenze della ditta Albesco, sarebbe stato il trattorista, attraverso il movimento della benna, utilizzata per lo scavo della rete fognaria a provocare la morte di Accursio La Bella, il giovane operaio rimasto vittima il 3 dicembre 2008 di un incidente sul lavoro mentre operava per la realizzazione degli scavi ospitanti la conduttura della nuova rete fognaria, in località Stazzone.

E’ questa la novità emersa in sede di discussione nell’ambito del processo che si svolge con rito al tribunale di Sciacca. I legali dei due tecnici hanno avanzato la loro tesi che la morte di La Bella, che sarebbe stata causata dal movimento del mezzo da lavoro e non sarebbe a loro dire da imputare alla mancanza delle paratie a protezione dello scavo.

Da evidenziare che il medico legale, nella sua perizia al momento del sopralluogo subito dopo l’incidente, ha evidenziato la rottura della cassa toracica a causa della pressione di una lastra di asfalto franata e caduta sul giovane operaio, mentre si trovava all’interno dello scavo. Il prossimo 12 luglio la replica del difensore di parte civile.

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