PROCESSO GIRGENTI ACQUE, IL COMUNE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE. CAMPIONE E GIUFFRIDA ACCUSATI DI REATI AMBIENTALI E TRUFFA

La costituzione nell’udienza fissata il prossimo 22 gennaio. La Girgenti Acque incassava dagli utenti il canone di depurazione nonostante le continue rotture e lo sversamento dei reflui nel fiume

Il Comune di Ribera si costituisce parte civile, rappresentato dall’avvocato Giovanni Forte, nel processo a carico del presidente di Girgenti Acque Marco Campione e del componente del consiglio di amministrazione, con delega in materia ambientale, Giuseppe Giuffrida. La decisione è stata deliberata oggi in Giunta. La costituzione di parte civile avverrà nell’udienza fissata il prossimo 22 gennaio.

La vicenda è quella relativa al depuratore di Ribera che aveva portato già nel mese di ottobre alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai responsabili della società che gestisce il servizio idrico integrato.

Sullo sfondo una situazione di inquinamento scaturita dal mancato convogliamento, causato dalla rottura del collettore fognario, dei reflui del centro abitato al depuratore di contrada Torre. Per la Procura della Repubblica di Sciacca gli amministratori di Girgenti acque sarebbero stati pienamente a conoscenza delle diverse rotture lungo il sistema di collettamento fognario, eppure non solo non si effettuavano i lavori necessari di riparazione delle parti danneggiate, ma si continuava ad incassare lo stesso l’intero canone di depurazione da parte della comunità riberese.

A Marco Campione vengono contestati l’abuso d’ufficio e altri reati in materia ambientale, questi ultimi in concorso con Giuffrida. Ma l’attuale presidente di Girgenti Acque è accusato anche del reato di truffa, perché a fronte di una situazione di inquinamento causato dalle rotture che non permettevano ai reflui di raggiungere il depuratore, Girgenti acque avrebbe continuato a riscuotere dai cittadini l’intero canone di depurazione.

Secondo la magistratura saccense i mancati interventi di riparazione dei punti danneggiati della rete fognante avrebbero determinato l’abbandono in modo incontrollato di reflui non depurati sul suolo ed in acque superficiali, determinando così una situazione di inquinamento su un affluente del fiume Verdura (e poi da qui nel mare di Ribera) interessando anche le campagne circostanti. Uno dei punti di approdo dei reflui non depurati sarebbe stata la contrada Mirillo Bocca di Vallone, ma anche la stessa area di Verdura corrispondente alla zona SIC, Sito d’Interesse Comunitario.

Una complessa attività investigativa quella che è stata portata avanti dalla Procura della Repubblica di Sciacca che si è avvalsa delle necessarie consulenze tecniche, eseguite da personale del Corpo Forestale del distaccamento di Ribera e dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo.

In occasione della notifica della conclusione delle indagini reliminari, i vertici di Girgenti Acque avevano replicato sostenendo di avere segnalato il problema al comune di Ribera e di avere poi effettuato i lavori di manutenzione, pur non avendo certezza che l’intervendo fosse di loro competenza. Dal 2008 il comune di Ribera, così come hanno fatto altri 26 comuni della provincia di Agrigento, ha consegnato al gestore privato le reti idriche, fognarie e il depuratore.

La richiesta di rinvio a giudizio di Campione e Giuffrida avanzata dalla Procura al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, segue di pochi giorni la notizia dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Palermo che mira a fare a fare luce sulle procedure di assunzioni del personale.

 

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