Condanne per complessivi 66 anni e mezzo di carcere
Il collegio giudicante della sezione penale del tribunale di Sciacca ha pronunciato poco fa a sentenza realtiva al processo “Face off”. Sono stati inflitti complessivamente 76 anni alle persone imputate. Cinque le condanne, una sola assoluzione. Condanna a 13 anni per Luigi Panepimto, di 41 anni, a 14 anni e sei mesi per Maurizio Panepinto, di 35 anni e 10 anni per il terzo dei fratelli, Marcello Panepinto, di 33 anni, tutti di Bivona. Sono stati condnanati anche Giovanni Favata, di Alessandria della Rocca, a 13 anni e 3 mesi, e Domenico Parisi, di Bivona, a 15 anni e 9 mesi. Assoluziine per Vincenzo Ferranti, di 76 anni, di Santo Stefano di Quisquina. Il collegio giudicante era presieduto da Andrea Genna e a latere da Michele Guarnotta e Carmen Bifano. I giudici hanno quindi confermato l’ipotesi accusatoria relativa alla composizione da parte degli imp0utati di un sodalizio criminale che, utilizzando i modi tipici delle organizzazioni mafiose, avrebbe operato sul territorio della bassa Quisquina, imponendo estorsioni ai danni di imprenditori che operano nel campo degli inerti, delle forniture edili, dei conglomerati cementizi e nel movimento terra. Il tribunale ha anche ordinato la confisca dell’azienda di calcestruzzi Beton e altri titoli. Il tribunale, inoltre, ha condannato al risarcimento danni alle parti civili nel seguente modo: Maurizio Panepinto e Domenico Parisi a € 20.000 per Francesco Leto a € 4.050 alla Igm Srl; Maurizio Panepinto, Giovanni Favata e Domenico Parisi a € 20.000 a Giovanni Bonanno, a € 30.500 a Ignazio Cutrò; tutti a € 60.000 alla Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura.
Luigi Panepinto e Giovanni Favata sono stati difesi dall’avvocato Bartolomeo Parrino del Foro di Palermo; Maurizio e Marcello Panepinto sono stati difesi dall’avvocato Giuseppe Stataro del Foro di Palermo; Domenico Parisi dall’avvocato Gioacchino Sbacchi, del Foro di Palermo. Le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Katia La Barbera, Giuseppe Perconti e Salvatore Marrone. La Procura antimafia di Palermo è stata rappresentata dai magistrati Salvatore Vella e Giuseppe Fici.
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