Prestito d’onore per gli studenti siciliani: tutto ancora sospeso

Tra le criticità segnalate: scarsa informazione, poca chiarezza sulle condizioni di restituzione e sull’eventualità di non trovare lavoro dopo la laurea
A un anno dall’approvazione della legge regionale sul prestito d’onore per gli studenti universitari siciliani, la misura resta ferma al palo. Il provvedimento, pensato per garantire il diritto allo studio agli iscritti con ISEE inferiore ai 20mila euro, promette fino a 10mila euro annui a tasso zero, da restituire solo dopo l’ingresso nel mondo del lavoro. Tuttavia, il decreto attuativo è arrivato solo di recente e, una volta approdato all’Ars, ha sollevato dubbi e critiche in commissione Cultura. L’assessore all’Istruzione Mimmo Turano ha dovuto prendere atto delle perplessità, impegnandosi a riscrivere il testo. Tra le criticità segnalate: scarsa informazione, poca chiarezza sulle condizioni di restituzione e sull’eventualità di non trovare lavoro dopo la laurea. Gli studenti degli Ersu e dei senati accademici di Palermo, Catania e Messina hanno espresso forte preoccupazione. Il rischio è che la misura, nata per sostenere i giovani, si trasformi in un peso. Intanto, il clima politico interno alla maggioranza regionale sembra influenzare l’iter del provvedimento, rallentandone ulteriormente l’attuazione. Il diritto allo studio resta così, ancora una volta, una promessa non mantenuta.