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Prestito AICA di 10 mln: per il Comune di Licata è una “soluzione impropria”

PROVINCIA DI AGRIGENTO- Il sindaco di Licata Giuseppe Galanti, in vista di alcune scadenze importanti, chiarisce alcuni aspetti sulla situazione economica di AICA, l’Azienda consortile che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, che ha tenuto banco in questi ultimi mesi sugli organi di informazione.

E chi chiarisce è un Comune da sempre in prima linea in favore dell’acqua pubblica, quando l’allarme lanciato dal sindaco Galanti dovrebbe essere, almeno, ascoltato.

Premesso che il Comune di Licata ha già inviato ad ATI da tempo – sono le parole del Sindaco Galanti – la richiesta di convocazione urgente dell’Assemblea per porre all’ordine del giorno il risanamento del conto economico di AICA e l’eliminazione delle difficoltà gestionali. Oggi, per mettere una toppa provvisoria, viene proposto ai Comuni soci di aderire ad un prestito di 10 ml di euro, che l’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali ha messo a disposizione per la fase di “start up” di AICA. Il Comune di Licata ritiene impropria tale soluzione, anche per il fatto che ove, utopisticamente, tutti i Comuni accedessero al prestito, si trascurerebbe di operare le indispensabili modifiche strutturali al PEF di AICA, rimandando così di alcuni mesi il suo risanamento. Infatti, l’appesantimento del conto economico con un debito di 10 milioni, restituibile in cinque anni, renderebbe impresentabile la relazione occorrente per mantenere la gestione pubblica del Servizio Idrico ed aprirebbe le porte ai privati, facendo fare un salto nel buio al futuro dell’Azienda (con relativo status Occupazionale compreso), che così non rispetterebbe più il principio delle “TRE E”: Efficienza, Efficacia ed Economicità. Inoltre, dal momento che i conti di AICA sono in profondo rosso e che la stessa non sarebbe in condizione di restituire il prestito, la somma, pro quota relativa ai Comuni, verrebbe a mancare dalle rispettive casse comunali, determinando un danno erariale e sottraendo risorse utili alla somministrazione dei servizi. A tal proposito occorrerebbe. invece, porre all’ordine del giorno dell’agenda di ATI e di AICA la discussione di come risanare i conti del Gestore Unico. Il Comune di Licata ed altri Comuni hanno più volte chiesto – conclude Galantidi mettere all’ordine del giorno la trattazione di tale argomento, proponendo soluzioni operative per il risanamento dell’azienda AICA.

Filippo Cardinale

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