PONTE CROLLATO, LA CGIL CHIEDE INTERVENTI URGENTI E NON PAROLE. “FORSE PERSINO IN AFRICA SI SAREBBE GIA’ INTERVENUTO”

“Il crollo del ponte sul fiume Verdura è un accadimento che certamente avrà – se non si interviene immediatamente – gravi ripercussioni nei settori vitali dell’economia saccense (turismo e agroalimentare), nonché sulla vita sociale del nostro territorio (in specie scuola e sanità)”.

E’ quanto sostiene la Cgil con una nota del segretario cittadino Franzo Zammuto. “Di fatto- continua il sindacalista-, questo evento divide in due la provincia di Agrigento e separa sempre di più la parte occidentale della Sicilia da quella orientale; e per di più questo succede in un periodo di forte crisi economica e occupazionale, e in una delle province più povere d’Italia. Il crollo del ponte del Verdura pone con forza, oggi più che mai, il problema irrisolto delle insufficienti infrastrutture stradali nel nostro territorio. Infatti, nello specifico, se esistessero percorsi alternativi i disagi e le ripercussioni sarebbero notevolmente ridotti. Invece, l’unica strada alternativa percorribile, peraltro in pessime condizioni, costringerà a fare un giro infinito per raggiungere la vicina Ribera e poi il capoluogo di provincia, sede dei più importanti uffici pubblici”.

La Cgil invoca fatti urgenti e immediati e non parole: “Un disastro- conclude Zammuto- che impone un intervento immediato: invece, riscontriamo soltanto un incontro “urgente” in Prefettura nella giornata di domenica per mettere a punto la strategia di intervento. Forse, persino in Africa, il Genio Militare sarebbe già intervenuto. E’ per questo che la Camera del Lavoro chiede alle autorità competenti quali sono gli interventi e i tempi previsti per dare una soluzione a quanto accaduto”.

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