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PLESSO VIA NASTASI: MANCANO LE AUTORIZZAZIONI

La verifica dell’Ufficio Sanitario non lascia dubbi: locali idonei solo se si rispettano le norme. Bloccare le lezioni non dipende dal dirigente scolastico

Mentre a Palazzo di Città l’amministrazione è quasi in riunione perenne per trovare soluzione alla vicenda che riguarda il plesso scolastico di via Nastasi, ma anche per trovare il capro espiatore, la verifica effettuata lo scorso 17 settembre da parte dell’Ufficio Sanitario di Sciacca ha rilevato diversi inadempimenti. I locali, però, sarebbero idonei, se si rimuovono le seguenti osservazioni:

1) Le aule devono rispettare tassativamente il parametro di mq 1,80 per alunno. Il bando prevedeva aule di 25 mq. Vi sono aule nella qualli si sono contati fino a 24 alunni, facendo, dunque, scendere il parametro a mq. 1,41 per alunno; Le aule di 25 mq possono ospitare al massimo 14 alunni.

2) La temperatura all’interno delle aule deve oscillare tra i 18 e i 22 gradi centigradi. Nelle condizioni in cui si trovano le aule, la media della temperatura è molto al di sopra del consentito;

3) Le porte delle aule che danno all’esterno sono prive del sistema Wasistas, cioè non hanno aperture che consentono l’aerazione;

4) Lo spazio di pertinenza, dunque, lo slargo esistente davanti il piano terra adibito a scuola deve essere recintato e non può ospitare flusso veicolare;

5) Mancano gli estintori;

6) Manca la cartellonistica d’emergenza

7) Nei servizi igienici l’aerazione non funziona

Strutturalmente, il plesso si presterebbe ad essere usato come scuola. Ma a condizione che i punti sopra elencati vengano rispettati. Si scopre anche che esiste l’agibilità, ma relativa all’attività commerciale precedente. L’unico documento che sarebbe stato riscontrato dall’Ufficio Sanitario è la comunicazione dell’inizio dei lavori.

Per quanto riguarda “la non accoglienza degli alunni”, così per come scritto dal dirigente scolastico con lettera datata ieri 20 settembre, l’Ufficio Sanitario fa rilevare che l’unica autorità locale a decidere di chiudere la scuola è l’Ufficio Sanitario che dà indicazioni al sindaco, prima autorità sanitaria cittadina, deputato ad emettere ordinanza.

 

Redazione Corriere

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