Due mesi dopo lo “scandalo” arriva la diffida. Perchè non si è fatta prima dell’inizio dell’anno scolastico?
La vicenda relativa al plesso scolastico di via Nastasi è assai nota per essere ricordata. Non c’è saccense che sconosca gli avvenimenti, titpici di un romanza pirandelliano. A distanza di quel 15 settembre, data in cui è esplosa lo “scandalo” del plesso “pollaio”, il dirigente del 6° settore Ecologia, Impinati, Servizi a rete e patrimonio, invia una diffida alla ditta F.lli Russo, proprietaria dell’immobile. “Essendo decorsi i tempi ampiamente disponibili- è scritto nella diffida- ad adempiere a quanto prescritto dall’articolo 8 del contratto de quo e non avendo codesta Società a tuitt’oggi provveduto ad assolvere a quanto dovuto, con la presenta si diffida formalmente la ditta F.lli Russo ai sensi dell’art. 1454 del Codice Civile, ad adempiere entro 15 giorni. In difetto, il contratto si intenderà risolto di diritto per Vostro inadempimento, con ogni coseguenza di legge, ivi compreso il risarcimento di eventuali danni da questa Amministrazione comunale”.
Una diffida a scoppio ritardato. Ma non era più efficace farla in tempo, prima che iniziasse la scuola? Nessuno si era accorto di eventuali inosservanza?
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