Era privo di vita sul marciapiedi della strada Cansalamone
Il cadavere di Pietro Atria, il cinquantaduenne di Sciacca scomparso da casa nella notte tra venerdi 18 e sabato 19 marzo scorsi, è stato rinvenuto questa mattina intorno alle ore 9 sul marciapiedi della strada Cansalamone. Il corpo era riverso in mezzo all’erba a testa in giù. A dare l’allarme è stato un passante, che ha avvertito i carabinieri. L’ipotesi più probabile è che l’uomo si sia lanciato dal viadotto che collega via Modigliani con via Ovidio, ma sono in corso accurate indagini da parte dei carabinieri per accertare le cause della morte, valutare cioè se Atria sia morto in seguito alla caduta da un’altezza di una ventina di metri o se si tratti di morte causata da altri fattori. Non si esclude, in sostanza, che il corpo possa essere stato portato in quel posto in un momento successivo alla morte. Sul posto questa mattina c’era anche il sostituto procuratore Salvatore Vella, che si occupa del coordinamento dell’attività investigativa. Il padre di Pietro Atria, Antonino, ha voluto vedere il corpo del figlio e ritiene di escludere l’ipotesi del suicidio.
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