Il piano di riduzione di posti letto negli ospedali subisce subito uno stop. La commissione Sanità dell’Ars non inizierà neppure a esaminarlo, lo ha rispedito all’assessore Lucia Borsellino perchè venga modificato. È l’esito di una giornata frenetica in cui il progetto di ridurre reparti, trasformare i piccoli ospedali pubblici e accorpare le case di cura private minori ha subito un fuoco incrociato. Il piano prevede una riduzione di circa 1.500 posti letto per acuti (i più importanti) e l’aumento di quelli per lungodegenza e riabilitazione. L’obiettivo è adeguarsi a parametri nazionali (3 posti ogni mille abitanti) e ottenere un risparmio. Ma da sindacati e partiti è arrivato uno stop trasversale. Pippo Digiacomo, presidente della commissione, da sempre contrario al piano: «Abbiamo rilevato errori e incongruenze nei dati. Per questo motivo la commissione, d’accordo col governo, non inizierà l’esame e attenderà una riscrittura». Il piano era passato dal vaglio della giunta e inviato all’Ars che ne avrebbe dovuto calendarizzare l’esame per il parere obbligatorio. Invece torna indietro per essere modificato. Per la Borsellino «quella trasmessa all’Ars è una proposta per una prima analisi. È stata sottoposta a tutti proprio per ulteriori osservazioni. Considero il confronto doveroso e funzionale alla migliore definizione dell’assetto finale».
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