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PIANO REGOLATORE DI SCIACCA, UNA STORIA INFINITA

L’amministrazione comunale affida un altro incarico per l’aggiornamento. Dal 1998 ad oggi per la progettazione sono stati spesi oltre mezzo milione di euro

Dal quotidiano “La Sicilia” di oggi apprendiamo che l’amministrazione comunale di Sciacca ha affidato un altro incarico, in estensione, per l’aggiornamento del Piano regolatore di Sciacca.

Dopo i 400 mila euro dell’incarico principale, affidato nel 1998, quarto incarico in estensione, al gruppo di progettisti, per l’aggiornamento, l’adeguamento e l’integrazione del Piano, che non è ancora stato varato a 15 anni dall’affidamento ed a 20 anni dal primo incarico, poi revocato.

E’ del 27 dicembre scorso la delibera di giunta che impegna 10 mila euro e affida, all’architetto Pietro Alberto Piazza, che era tra i componenti del vecchio gruppo di progettazione, l’incarico per aggiornare il Prg integrandolo con il programma urbanistico commerciale.

Un primo incarico per la stesura del piano commerciale era stato assegnato nel 2003, ma ora si rende necessario procedere ad un’altra correzione per l’evoluzione avvenuta fino ad oggi in questo lasso di tempo.

Intanto, anche l’attuale presidente del consiglio comunale Calogero Bono, come avevano fatto i suoi predecessori, annuncia che l’anno appena arrivato sarà quello dell’approdo in consiglio del Prg. Gli auguriamo che riesca dove chi lo ha preceduto ha fallito. Le colpe del ritardo non sono ovviamente loro, ma di una procedura complessa e farraginosa alla quale la politica non riesce ad imprimere una svolta.

La città è cambiata sul piano urbanistico, ma lo ha fatto con un Piano comprensoriale di quasi 50 anni fa, e questo non gli consente di adeguarsi ai tempi e di dotarsi di una politica ambientale ed urbanistica al passo con i tempi, come dimostrano le tante brutture edili che si incontrano in giro per la città.

Da quasi due anni la proposta del Prg dei progettisti incaricati si trova nei cassetti dell’ufficio tecnico, ma ci si rende conto che il nuovo Piano Regolatore necessita di una revisione generale. Due incarichi in estensione c’erano stati nel 2003, un altro nel 2010, uno adesso., Ed è sempre stato necessario individuare nuove risorse nei bilanci dell’ente per pagare questi aggiornamenti. Nel 2003 gli incarichi in estensione ai progettisti e riguardanti il programma commerciale costarono 96 mila euro, nel 2010 l’adeguamento alla norma regionale che stabiliva l’obbligo della valutazione ambientale strategica è costato 36 mila euro. Ora i 10 mila per il nuovo aggironamento del programma urbanistico commerciale.

Redazione Corriere

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