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PESCA IN CRISI: AMMINISTRAZIONE CHIEDE ALLA REGIONE PROCLAMAZIONE STATO DI CALAMITA’

L’Amministrazione comunale di Sciacca ha chiesto al governo della Regione la dichiarazione dello stato di calamità per il settore della pesca. È quanto rendono noto il sindaco Vito Bono ed il vicesindaco e assessore alla Pesca Carmelo Brunetto. “La situazione della marineria nelle principali località di pesca della Sicilia compresa Sciacca – dichiarano – si è aggravata con gli ulteriori aumenti del diesel per le imbarcazioni e con gli annunciati aumenti dei costi previdenziali per gli imbarcati.

L’intervento del governo si rende necessario per sostenere centinaia di famiglie che vivono di pesca”. Il sindaco Vito Bono e il vice sindaco Carmelo Brunetto rendono noto che è stata inviata una lettera, contenente la richiesta ufficiale della dichiarazione dello stato di calamità, indirizzata al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e all’assessore regionale delle Risorse Agricole e Alimentari Elio D’Antrassi.

Nella missiva si segnala “il gravissimo stato di difficoltà che sta attraversando il settore ittico a Sciacca, al pari di altre località isolane della pesca, acuito dalle ultime pesanti misure contenute negli onerosi provvedimenti finanziari del governo nazionale di questi giorni”.

“La preoccupazione della marineria saccense – è scritto nella nota – è palpabile. E la preoccupazione degli operatori è anche dell’intera città. Quello della pesca è uno dei settori storicamente portanti dell’economia cittadina. Sciacca ha la seconda flotta peschereccia in Sicilia e dà sostentamento a centinaia di famiglie impiegate anche nell’indotto e nell’industria ittico-conserviera. Negli ultimi tempi, la situazione è peggiorata. Uscire in mare significa perdere in partenza.

I costi hanno superato i ricavi. Il carburante per le imbarcazioni aumenta di giorno in giorno in maniera esponenziale, arrivando a cifre inimmaginabili già fino a qualche mese fa. Con il nuovo anno si prevede pure un aumento degli oneri previdenziali per gli imbarcati. E c’è un mercato che non aiuta, con le famiglie che spendono sempre di meno. Gli addetti descrivono un settore in ginocchio, che necessita di urgenti e straordinari interventi”.

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