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Pesca, Catanzaro: “Marineria siciliana abbandonata: il governo regionale continua ad ignorare il grido d’allarme dei pescatori”

Il fermo imposto dal Ministero dell’Agricoltura alla pesca del gambero rosso, valido fino al 5 settembre, ha messo in ginocchio centinaia di imprese

“La marineria siciliana è allo stremo. Il fermo imposto dal Ministero dell’Agricoltura alla pesca del gambero rosso nelle aree GSA12, 13, 14, 15 e 16 del Mediterraneo, valido fino al 5 settembre, ha messo in ginocchio centinaia di imprese che operano lungo la fascia costiera da Mazara del Vallo a Siracusa, includendo anche Scoglitti, Sciacca, Pozzallo, Porto Empedocle, Lampedusa e Portopalo di Capo Passero”.

Lo dice oggi il capogruppo all”Ars del Pd, Michele Catanzaro, che da settimane viene costantemente sollecitato dalle associazioni di pesca siciliane, ormai allo stremo. “La recente misura – dice – viene calata dall’alto, senza alcuna concertazione né tutela per le specificità siciliane. Mentre i pescherecci siciliani rispettano il fermo tecnico, quelli dei Paesi nordafricani continuano indisturbati a pescare negli stessi areali, in assenza di controlli e con una concorrenza sleale che sta saturando il mercato e abbattendo i prezzi. Il risultato? Un danno economico gravissimo per le nostre marinerie, già provate da anni di politiche miopi e disattenzione istituzionale”.

“E tutto questo – aggiunge – nel silenzio assordante del governo regionale, che già non ha dato seguito agli impegni presi sulla revisione dei piani di gestione”.
Le raccomandazioni comunitarie, se applicate senza criterio, penalizzano la Sicilia ben più duramente rispetto ad altri Paesi mediterranei. L’Onorevole Catanzaro ha portato la questione all’attenzione dell’eurodeputato Giuseppe Lupo, che si è impegnato a portare all’attenzione della commissione pesca dell’UE la grave situazione siciliana.

“Non è più tempo di attese né di alibi – continua Catanzaro – il governo Schifani ha il dovere di intervenire con autorevolezza, pretendendo equità, controlli internazionali e misure di compensazione economica per le imprese siciliane. Non si può restare a guardare mentre un settore strategico della nostra economia viene spinto al collasso. La Sicilia – conclude – non può essere trattata come una periferia da sacrificare. È tempo che chi guida la Regione dimostri di essere dalla parte dei siciliani”.

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