A differenza di altre aree geografiche, non c’è nessuna collaborazione di cittadini e nemmeno pentimenti tra chi viene indagato
Ribera territorio ad alta densità criminale. Il procuratore Vincenzo Pantaleo ripete anche oggi, dopo l’intimidazione al sindaco Carmelo Pace, ciò che alcuni anni fa diceva il suo predecessore Benardo Petralia, e cioè che l’area riberese richiede molta attenzione da parte delle forze dell’ordine, in quanto presenta una densità criminale variegata che si trova solo in pochi altri luoghi.
Danneggiamenti, intimidazioni varie, incendi e piccola criminalità fanno parte di un quotidiano elenco di azioni illegali che dovrebbero indurre a mettere in campo non solo un’attività di repressione, ma anche di prevenzione sociale: iIl muro di omertà che si cela dietro ad ogni attività illegale, è forse il vero problema di realtà geografiche difficili come Ribera ed il suo comprensorio.
Le inchieste della magistratura e gli arresti eseguiti negli ultimi anni, vengono portate a termine senza nessun tipo di collaborazione e difficilmente tra gli indagati ci sono poi atteggiamenti di disponibilità o pentimenti.
Ribera appare, dunque, una realtà dalla doppia faccia, e sembra un paradosso: da un lato viene riconosciuta “Cittaslow”, (sabato scorso a Pollica, in provincia di Salermo), entrando nella rete delle città del buon vivere; dall’altro, il lato della Procura della Repubblica di Sciacca e delle forze dell’ordine, è da sempre – e negli ultimi anni ancor di più – la maglia nera di questo lembo della provincia agrigentina per via della forte criminalità, sia nel suo aspetto micro che macro. E il paese delle arance “più gustose del mondo”, il paese dell’agricoltura fiorente, il paese dell’imprenditoria agricola all’avanguardia, il paese che la nuova frontiera del sindaco Carmelo Pace intende traghettare nell’economia turistica, si scopre perennemente nel vortice delle cronache con atti intimidatori, o criminali, che la portano indietro e le fanno vanificare quei timidi passi che con sforzo intende compiere in avanti.
Ribera, la new entry nella rete della “Cittaslow”, sembra quasi un paradosso. Nella rete aderiscono i Comuni che risultano “rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti, ricchi di affascinanti tradizioni artigiane e culturali, caratterizzati dalla spontaneità dei riti religiosi e dal rispetto delle tradizioni”. Ma ci sono tradizioni che, purtroppo, sarebbe utile non vantare. E la laboriosa Ribera vanta sul territorio agrigentino un triste primato: quello di appiccare fuoco con tanta facilità. Alle auto, ai portoni delle abitazioni, alle saracinesche.
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