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PER 12 ANNI LA SUA CASA E’ STATA UNA BARCA, ORA GRAVEMENTE DANNEGGIATA. STORIA DEL VELISTA SOLITARIO CHE CERCA AIUTO A SCIACCA

Da dodici anni la sua casa è una barca. Ma una manovra errata lungo le coste di Sciacca lo priva da quattro giorni della possibilità di avere un tetto.

Una storia di amore per il mare e di scelte di vita quella di Luck Suric, un 58enne belga di origini tedesche che ogni estate arriva nel porticciolo turistico della città termale con la sua barca a vela e vi trascorre alcune settimane, per poi proseguire il suo viaggio nel Mediterraneo, con tappe in Grecia, Malta, Sardegna, Francia.

Martedi scorso la sua barca a vela si è arenata in prossimità di Capo San Marco, staccando il bulbo e spezzando il timone. Per Luck, che in quella barca custodiva tutta la sua vita, un danno enorme e l’incertezza di potere disporre del denaro necessario per la riparazione. P

er chi va per mare in generale la propria barca è come una piccola casa dove vivere e trascorrere alcuni periodi, per i navigatori solitari diviene il loro micromondo in cui tutto è lì. “Non so – dice sconfortato – spero che l’assicurazione possa aiutarmi a ripararla, ma non credo sia una cosa facile”.

Luck per alcuni giorni ha dormito in una tenda da campeggio collocata a poche decine di metri dal lungo sugli scogli dove la sua barca si era arenata. Aveva paura che qualcuno gli rubasse i suoi effetti personali, ma non riusciva comunque a staccarsi da un pezzo di storia della sua vita di solitario cittadino del mondo.

La barca sembrava intatta, ma ci sono stati dei problemi e recuperarla non è stato facile. Ora è in un cantiere navale, lui è ospite in una barca a vela di un amico di Sciacca, ma cerca una casa in affitto: “Posso pagare 300 euro al mese – ci dice ancora – spero che qualcuno mi aiuti”.

Sta male all’idea do non poter dormire in quella che da anni è stata la sua dimora. I frequentatori del porticciolo turistico, altri velisti, si stanno rivolgendo alla Capitaneria, forse c’è la possibilità per ospitare senza ulteriori costi un uomo di mare rimasto improvvisamente senza la sua barca.

Redazione Corriere

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