Patente 80enni: governo valuta esami più severi per gli anziani alla guida

Nuove soglie e modalità di verifica, alla luce di episodi recenti come scontri causati da manovre contromano in autostrada.
Dopo una serie di incidenti mortali provocati da ultraottantenni al volante, il governo sta valutando una stretta sugli esami di rinnovo della patente per gli anziani. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sottolineando la necessità di “riflettere sui dati, non sulle impressioni”.
Attualmente, le patenti per auto e moto vanno rinnovate ogni tre anni dopo i 70 anni e ogni due anni dopo gli 80. Ma i tecnici della Motorizzazione stanno studiando nuove soglie e modalità di verifica, alla luce di episodi recenti come scontri causati da manovre contromano in autostrada.
Anche l’opposizione si muove: il Pd propone un esame teorico e pratico obbligatorio al compimento degli 80 anni. La misura, già respinta in fase di riforma del codice della strada, sarà ripresentata come proposta di legge. Le associazioni dei consumatori e i sindacati dei pensionati invitano alla cautela. Assoutenti chiede controlli più rigorosi basati su criteri medico-funzionali, mentre la Uilp sottolinea che per molti anziani la patente è sinonimo di autonomia e libertà. Secondo le ultime statistiche Istat-Aci, il tasso di mortalità stradale più alto si registra tra gli 85 e gli 89 anni (103,8 decessi ogni milione di abitanti), seguito dai giovani tra i 20 e i 24 anni e dagli over 80.