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Opposizione: “Il sindaco Termine sempre più distante dalla città. La lettera dei Comitati di quartiere è lo specchio della realtà”

L’opposizione si è destata e avverte il bisogno di chiarire la propria immagine, forse “sbagliata”. Una opposizione tenue, “fin troppo consenziente”

SCIACCA. “La città ha bisogno di una politica che torni ad ascoltare, di un’amministrazione che sappia governare, di un Consiglio comunale che si assuma fino in fondo le proprie responsabilità”. E’ questo il rullo dei tamburi con cui l’opposizione si sveglia. Ma soprattutto intende diffondere una immagine diversa da quella che si è maturata. “Per molto tempo, forse troppo, abbiamo dato un’immagine sbagliata di noi. Ai nostri elettori, ai cittadini, all’intero Consiglio Comunale. Abbiamo dato l’impressione di essere fin troppo consenzienti, estremamente collaborativi, in alcuni casi persino rinunciatari. Abbiamo tirato la corda oltre misura, e lo abbiamo fatto per senso di responsabilità. Lo abbiamo fatto per amore della nostra città”, scrive l’opposizione in una nota. “In questi due anni e mezzo di consiliatura abbiamo agito con compostezza e spirito costruttivo, pur essendo forza di opposizione, ma forti – è bene ricordarlo – di una maggioranza numerica all’interno del Consiglio Comunale. Una condizione complessa, che ci ha imposto l’onere, spesso solitario, di garantire la tenuta amministrativa dell’Ente. Abbiamo approvato provvedimenti importanti per Sciacca, anche in assenza di coinvolgimento da parte dell’Amministrazione, anche quando sarebbe stato più comodo sfilarsi, perché non abbiamo mai voluto essere di intralcio allo sviluppo della città”. In effetti, nessuno atto amministrativo della Giunta Termine può essere approvato senza i voti dell’opposizione, la quale oggi non può più tacere dinanzi a un grido di allarme che viene direttamente dal cuore della città. Il riferimento è al comunicato redatto dall’Unione dei Comitati di Quartiere di Sciacca che, per l’opposizione, segna uno spartiacque per la politica locale. “È il segnale evidente di una rottura, di una frattura profonda tra Palazzo di Città e cittadini. L’Unione dei Comitati rappresenta una larga fetta della popolazione saccense, composta anche da persone che hanno creduto e forse votato questa amministrazione”.

INERZIA E INCAPACITA’

L’accusa di inerzia e di incapacità a risolvere i problemi strutturali della città è grave. “Ma è, purtroppo, anche vera”, sottolinea l’opposizione. La crisi idrica, la viabilità in condizioni disastrose, la mancanza di decoro urbano, l’assenza di una visione strategica per lo sviluppo economico. Temi irrisolti e, per alcuni di essi, hanno origini remote. Per l’opposizione,, questa Amministrazione “ha dimostrato in questi anni di non avere autorevolezza, di non avere visione, di essere completamente assente dai tavoli che contano. Una gestione che ha preferito concentrarsi su una narrazione effimera fatta di eventi ludici, spesso improvvisati e mal organizzati, che non sono stati in grado neanche di produrre benefici tangibili in termini turistici, culturali o economici. L’Amministrazione è diventata una struttura autoreferenziale, chiusa in sé stessa, distante dai cittadini, incapace di dialogare con i corpi intermedi della città. E la PEC indirizzata alla Presidenza del Consiglio Comunale da parte dell’Unione dei Comitati è il simbolo di questa distanza. È la notifica formale e sostanziale di una perdita totale di fiducia da parte della città nei confronti del Sindaco e della sua Giunta”.

Un sindaco che ha perso la sua identità civica

“Un sindaco giovane, carico di aspettative, scelto con entusiasmo da una parte della cittadinanza come simbolo di rinnovamento. Ma un sindaco che, col tempo, ha smarrito la sua identità civica, inglobato in logiche partitiche che hanno finito per creare frizioni interne, alimentare tensioni con il Partito Democratico e compromettere la serenità e l’efficacia dell’intera macchina amministrativa”, attacca l’opposizione rimarcando che prende “atto di un malessere collettivo che non può essere più ignorato. Siamo stanchi. Ma non rassegnati. Siamo pronti a fare le nostre valutazioni, nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, ma non possiamo più ignorare l’appello che viene dall’Unione dei Comitati di Quartiere. Un appello accorato, che è anche un atto d’amore verso Sciacca”.

Filippo Cardinale

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