Colpì a morte il fratello Giuseppe con 40 coltellate
Il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha ammesso la celebrazione con rito abbreviato condizionato nel processo per l’omicidio a carico di Vincenzo Guddemi, riberese di sessanta anni, accusato di aver ucciso il fratello Giuseppe, conosciuto come “Peppe Gesù”, la notte del 29 settembre del 2011.
La richiesta del rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica è stata avanzata dall’avvocato difensore Antonino Tornambè. Il Gup, a sua volta, ha disposto che venga eseguita una perizia d’ufficio incaricando la dottoressa Rosanna Clementi. Anche il pubblico ministero, Giovanni Lucio Vaira, ha incaricato il perito Luigi Scandaglia per effettuare una perizia psichiatrica. Il perito incaricato dal Tribunale avrà il compito di stabilire se al momento del gesto omicida, Vincendo Guddemi si trovasse nelle impossibilità di intendere e di volere. L’avvocato Antonino Tornambè ha ottenuto anche che il perito del Gup indichi se il suo assistito si trovi nell’impossibilità di essere posto sotto processo.
Secondo la pubblica accusa, Vincenzo Guddemi avrebbe accoltellato a morte il fratello per un pretesto collegato ad una presunta manomissione di uno scaldabagno. Motivo che avrebbe celato, secondo l’accusa, risalenti e costanti rancori, mai sopiti, derivanti da invidie e gelosie.
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