Di Natale: “Nessun dubbio, è stato Rotolo”; una sicurezza dettata dagli elementi accertati dalle indagini e dalle perizie mediche e tecniche, depositate nei giorni scorsi. Ma sull’accusa contestata a Rotolo, si prospetta uno scontro tra la Procura, che insiste sull’accusa di omicidio volontario, e il Giudice per le indagini preliminari, Alberto Davico, che porta avanti la tesi dell’omicidio preterintenzionale.
Ancora mancano certezze sulla ricostruzione dei fatti, ma secondo la Procura il militare avrebbe simulato un incidente stradale per coprire l’uccisione della donna, avvenuta per soffocamento durante un litigio. Poi avrebbe lasciato il cadavere all’interno della Fiat 600, appiccando il fuoco. La castagna trovata nella gola della giovane, è stato un tentativo di depistare le indagini, giustificando in questo modo, l’assenza di tracce di fumo nei polmoni della vittima. Un piano che, ipotizza la procura di Agrigento, avrebbe realizzato con l’aiuto di un complice che al momento resta ufficialmente ignoto. Il movente sarebbe da ricercare nei difficili rapporti esistenti fra la vittima e l’indagato. Sin nell’immediatezza dei fatti i dubbi sulla morte della figlia erano stati sollevati da Giovanna Saieva, la madre di Antonella, che ha raccontato come il rapporto tra i due fosse “piuttosto burrascoso”.
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