Le parole all’Assemblea regionale siciliana volano come foglie spinte dal vento. A parole i deputati regionali dicono e promettono, fanno da scudo alla moralità, alla legalità, alla trasparenza. Nel segreto dell’urna, invece, tirano fuori il peggio che c’è in loro: l’indifferenza dell’opinione pubblica. E così all’Ars è stata approvata la norma che consente la nomina ai vertici degli enti pubblici anche per chi è imputato di mafia o di corruzione. Al momento del voto ecco la sopresa: un gruppo di deputati di pdl, Pid e Mpa chiede il voto segreto dell’urna. Sono solo 39 deputati su 72 a dire no alla possbilità di nomina di imputati ai vertici degli enti pubblici. La stragande maggioranza, invece, approva nel segreto dell’urna.
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