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NON ABBIAMO PIU’ LE TERME MA IN COMPENSO C’E’ IL PROTOCOLLO D’INTESA PER FARE PUBBLICITA’ ALLE STRUTTURE

Sciacca aderisce alla “Rete delle Città termali” per sfruttare i finanziamenti. Coordinatore della “Rete delle città termali” è il sindaco di Montevago

E’ come partecipare ad una corsa di auto, senza però possederne una. Ma siamo nella terra pirandelliana, e così è se vi pare . O meglio, l’importanza di essere uno, nessuno e centomila .

La città ha subito (con rassegnazione e indifferenza di tanti) lo schiaffo della chiusura delle strutture termali. Da marzo scorso, siamo lo stupor mundi per l’immagine negativa nel presentare ai turisti la preziosa risorsa termale con i cancelli chiusi. Un danno che si ripercuote sul tessuto economico e sociale della città e del territorio.

Chiuse le terme che si fa? Si stipula un protocollo d’intesa con la sorella chiusa di Acireale, ma anche con i comuni “inferiori” dove le terme, però, funzionano: Alì Terme, Caltagirone, Calatafini-Segesta, Castellammare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni. Terme Vigliatore e Termini Imerese.

Non sussultino i saccensi nel leggere la lista dei Comuni termali siciliani. Noi immaginiamo di essere sempre i migliori, ma non è così. Il protocollo d’intesa con l’assessorato regionale al Turismo serve per la realizzazione di un programma di attività per lo sviluppo del turismo termale sostenuto dal Fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica (Legge 135/2001- art. 6). La cifra messa a disposizione del cofinanziamento è di 196.500 euro. Per lo più serviranno a stampare locandine, carpette, materiali di documentazione, servizi hostess, coffee-break e colazioni di lavoro, organizzazione di eventi, campagna radiofonica regionale, cartellonistica promo-pubblicitaria. Coordinatore della “Rete delle Città termali” è stato designato il sindaco di Montevago.

Per onestà di cronaca, nella delibera di Giunta c’è un passaggio che esprime l’imbarazzo di chi amministra Sciacca: “ritenuto di aderire alla proposta, pur nella criticità dell’attuale situazione della Terme, inattive dallo scorso anno”. La Giunta, nella delibera, evidenzia anche che “è intenzione di questa Amministrazione avviare a breve iniziative anche eclatanti, atte ad ottenere dal Governo regionale il mantenimento dell’impegno ad avviare le procedure per la ripresa delle attività termali”.

Pare proprio di vedere il film di Totò: riuscì a vendere la fontana di Trevi ad un americano. Noi abbiamo le terme chiuse, ma le “venderemo” con la promozione tramite cartellonistica, depliant e convegni.

Redazione Corriere

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