Dal punto di vista penale, la base è quella prevista dal reato di omicidio colposo, contemplando però nei casi più gravi – ad esempio lo stato di ubriachezza oppure l’assunzione di sostanze stupefacenti – che si possa arrivare fino a una pena di dieci anni. In sostanza la gradualità della condanna dovrebbe essere stabilita sulla base delle condizioni psicofisiche del guidatore e anche sul comportamento tenuto dopo l’incidente. Rischierà dunque una pena alta anche chi non si ferma per prestare soccorso o comunque cerca di sottrarsi alle proprie responsabilità dopo aver investito un’altra autovettura oppure persone che vanno in motorino o a piedi. Senza escludere la possibilità di prevedere l’arresto obbligatorio nei casi più gravi. Sono i dati diffusi dalla polizia stradale a dimostrare la necessità di adottare strumenti efficaci tenendo conto che nei primi dieci mesi del 2013 su circa un milione e mezzo di infrazioni contestate, ci sono stati oltre 18 mila denunce per guida in stato di ebbrezza e oltre 1.000 per chi invece era sotto l’effetto di droghe.
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