Secondo l’MPA, il piano paesaggistico è da rifare. Il gruppo consiliare ha inviato una dettagliata lettera all’Amministrazione comunale evdienziando i punti ciriticità.
Mpa, inoltre, chiede all’Amministrazione di bloccare la pubblicazione all’Albo pretorio perché contiene evidenti errori che non ne garantiscono la comprensione e la trasparenza.
In particolare, l’MPA sostiene che ci sia stata una errata acquisizione degli strumenti urbanistici vigenti. Secondo quanto scrive l’Mpa, per redigere il piano è obbligo dei progettisti acquisire contezza degli strumenti urbanistici vigenti nei vari comuni, in particolare la documentazione deve essere esplicitata su tavole grafiche specifiche, che nel caso del piano in esame sono la tavola 12.a e la 12.b. Ma nella tavola 12.a si nota che i progettisti hanno riportato esclusivamente il vecchio piano comprensoriale n° 6, senza riportare i piani particolareggiati vigenti ed approvati dalla stessa soprintendenza ai beni culturali, come ad esempio Isabella e Ferraro, e non hanno riportato nessuna indicazione sulle zone T che furono imposte dalla Regione circa 40 anni fa! Lo stesso vale per le zone T ex SITAS.
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