Stamane l’esordio pubblico del movimento Mizzica. I giovani scendono in campo con idee tematiche di una Sciacca da sviluppare invertendo una rotta che ha allontanato la gente dalla politica

L’esordio pubblico del movimento politico-culturale Mizzica non poteva nascere sotto migliori auspici: una platea foltissima formata non solo da giovani, ma da professionisti, da cittadini, da imprenditori, ma soprattutto da tanta gente “comune” di diverse fasce d’età che “vogliono sognare” andando al di là del richiamo delle urla e puntando sulla volontà e passione di giovani che, anziché attendere una manna che non scenderà mai, impegnano il loro tempo e la loro passione a progettare una Sciacca che punta alla valorizzazione delle proprie ricchezze fondate sul paesaggio, sull’ambiente, sui monumenti, sulle caratteristiche del territorio che risiedono “in un’agricoltura ancora sana, sul mare, sulla marineria, sulla storia, sulla cultura”.

Insomma, i giovani di Mizzica vogliono rivestire Sciacca di quell’abito di “città degnissima” che le è appartenuto nel passato. L’esordio pubblico di oggi nasce sotto una buona stella, con una partecipazione di “gente” che va olre l’appartenenza del cerchio di amicizie. E a dare il sigillo che un sogno può diventare realtà è stata la presenza del sindaco di Lentini, un giovane che ha vinto le elezioni all’insegna del civismo e lottando contro i partiti tradizionali e riuscendo a far infrangere anche l’onda grillina. Un sindaco, giovane, che ha sfidato e vinto “le logiche numeriche di una politica ormai datata”. Il sindaco ha la maggioranza in Consiglio comunale grazie al risultato della sua lista, smentendo, così, la logica della somma delle liste.

Il movimento “Mizzica”, elabora da due anni temi di interesse collettivo che rappresentano la base per la progettazione di una città proiettata nel futuro e non nell’effimero. E’ assai riduttivo perimetrare la passione di questi giovani nel già visto e rivisto tema del nome del sindaco. “La città non può svilupparsi sulla solita storia del nome del sindaco, ma deve poggiare le fondamenta su progetti che riescono a valorizzare il bene principale che essa possiede: la bellezza”. La bellezza, esaltata da una nota canzone di Celentano, racchiude tutto ciò che di buono il territorio possiede. Dall’accoglienza dei saccensi al mare, dalla marineria all’agricoltura, dalla storia ai monumenti, dal paesaggio all’ambiente”.

La presenza dell’ex segretario generale del Comune, Carmelo Burgio, e dell’ex vice sindaco Mariolina Bono, i cui interventi non hanno sfiorato il contenuto della politica e di ambizioni personali, sono da considerare come supporto di un’esperienza vissuta. Un supporto a giovani che hanno le idee chiare e che hanno bisogno anche di quella esperienza amministrativa necessaria. Sbaglia chi immagina di “coinvolgere” Mizzica in logiche di politica tradizionale. L’esordio di oggi ha avuto come tema “la bellezza”, che rappresenta il volano capace di spingere ambiente e turismo.

Chiaro il messaggio di Fabio Termine. “La politica tradizionale è come un cerchio entro cui si muove un criceto. Gira, gira, ma rimane sempre allo stesso punto”. Come è chiaro un altro messaggio. “Noi siamo aperti al dialogo, ma non basta togliere il logo”. Il riferimento è al Pd. Il dialogo è possibile con un modo di pensare completamente diverso alla logica della politica tradizionale. Mizzica si presenterà in campagna elettorale con un proprio candidato sindaco (Né Burgio, né Mariolina Bono) e almeno due liste.

Ma questo “è un dettaglio”, mentre è prioritario puntare “su un programma sui specifici temi e presentare alla gente la Sciacca del futuro cominciando dal presente”.

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