Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita
Si chiama Monica Contrafatto (al centro nella foto), è di Gela ed ha 31 anni la soldatessa rimasta gravemente ferita in Afghanistan dai colpi di mortaio che hanno ucciso il sergente Michele Silvestri. È in forza al Reggimento Bersaglieri di Cosenza. La sua è una famiglia di operai che vive a Gela. Il padre è pensionato e lavorava al petrolchimico Eni di Gela. La madre è casalinga. Abitano da cinque anni in una casa in via Plinio.
Monica si è diplomata in ragioneria nell’istituto commerciale di Gela, Itc Luigi Sturzo; poi si è laureata in Scienze Motorie. Successivamente ha partecipato al concorso per l’arruolamento nell’Esercito ed è stata assegnata al reparto calabrese. È stata questa la sua prima esperienza all’estero. Messaggi di affetto e di speranza per una rapida guarigione dalle ferite riportate nell’attacco sono state espresse da amici e conoscenti alla famiglia ed alla giovane soldatessa anche su Facebook. Sul social network in tanti hanno manifestato il proprio dolore per l’agguato.
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