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Miccichè torna ad attaccare Musumeci: “E’ un fascista catanese, non lo vogliamo più”. La Russa: “Serve un chiarimento politico”

PALERMO- Il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia continua il suo lancio di missili contro Musumeci. Un attacco quasi quotidiano. L’ultimo missile lo lanca in una intervista a La Stampa oggi in edicola.  “Musumeci? – dice Miccichè – Mai più. Cinque anni fa subimmo un’imposizione. Ma a condizione che non si ricandidasse. Musumeci odia partiti, parlamento, stampa. Di lei si occuperanno ben altri palazzi, ha detto a un deputato dell’opposizione. D’altronde è coerente: lui è pur sempre un fascista catanese. Palermo è troppo nobile e intellettuale per il fascismo”.

Miccichè che tira in ballo anche i centristi e la Meloni: “Cuffaro e Lombardo – dice il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia –  sono pronti ad andare con il Pd, se c’è Musumeci. A difenderselo c’è la Meloni. Da fascista qual è, si è accodata a La Russa, fascista siciliano come Musumeci”.

Miccichè esclude poi che l’accordo su Palermo possa essere un viatico per la candidatura di Musumeci alle regionali “Macché – dice – Berlusconi mi ha detto: fai la mossa del cavallo e chiudi sul Comune sul loro candidato. Fatto, fregandocene della signora Meloni che ci vuole distruggere tutti. Ma Musumeci non passerà. Mai”.

“Il presidente dell’Ars è incompatibile con il ruolo che svolge – ha scritto su Facebook il forzista Getano Armao, assessore all’Economia del governo Musumeci – Quello che accade oggi determina un punto di non ritorno. Lo Statuto regionale è stato tradito e calpestato. E’ costituzionalmente inconcepibile che Miccichè si esprima con questa volgarità”.

Il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa racconta invece di avere ricevuto una telefonata di scuse di Miccichè: “Sono certo che Gianfranco è stato travisato, infatti nessun esponente politico cosciente e non disturbato potrebbe sottoscrivere quel testo contrario ad ogni logica umana e politica”.

Il clima politico palermitano e la lotta tra Miccichè contro Musumeci è un paradosso rispetto alle elezioni del prossimo 12 giugno a Sciacca dove Forza Italia è in coalizione con Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima.

 

Filippo Cardinale

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