Non ce l’ha fatta l’uomo di 65 anni che era ricoverato al Policlinico di Messina per meningite. L’uomo è morto ieri al reparto di Malattie infettive del nosocomio universitario dove era ricoverato dallo scorso 6 gennaio. Era stato collocato in isolamento e sottoposto a terapia antibiotica.
I familiari erano stati sottoposti a profilassi così come le persone con le quali era venuto in contatto. Secondo i medici il quadro clinico del sessantacinquenne “era già compromesso” essendo arrivato al Policlinico in condizioni molto gravi. Non presentava soltanto i sintomi della meningite, “il paziente era cardiopatico ed inoltre aveva un edema polmonare”.
I medici chiariscono inoltre che non c’è alcun allarme e nessun rischio per le persone che sono venute in contattato con lui trattandosi di una meningite di un ceppo diverso da quella da meningococco più insidioso, dunque una forma che non è virale e che non desta preoccupazione. Capire di aver contratto la meningite non è semplice per il paziente che deve rivolgersi al medico al più presto.
“L’unico sospetto per accorgersi della meningite – spiega il professore Nunnari – è una cefalea più importante del normale e la febbre, sono i primi sintomi per rivolgersi al medico e che potrebbero portare ad iniziare una terapia antibiotica adeguata al più presto”.
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