Al via l’ultimo anno con il test “secco” per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina. Già da quest’anno ci sarà una importante novità: le prove di ammissione vedranno più attenzione alle materie disciplinari e meno alla logica e alla cultura generale.
Durante il prossimo anno accademico, poi, ovvero dal 2022-2023, gli studenti potranno iniziare dalla IV superiore a fare i cosiddetti Tolc e presentarsi per l’accesso all’anno successivo con più test fatti; entrerà chi conseguirà il punteggio migliore.
Al momento però, essendo sempre forte la carenza di medici e infermieri, torna la polemica sul
numero chiuso. «Basta numero chiuso alle facoltà di Medicina, se non si trovano medici significa che il sistema formativo non funziona e mortifica centinaia di giovani che non riescono ad accedere» dice l’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato. Da tempo molti governatori – da Toti in Liguria a Musumeci in Sicilia, da Zaia nel Veneto a Solinas in Sardegna, all’assessore alla Sanità dell’Umbria Luca Coletto – chiedono con insistenza l’abolizione del numero chiuso e dello stesso avviso è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
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