Marineria, operatori ricevuti dall’assessore Sammartino. Chiesta la dichiarazione di crisi

All’incontro con l’assessore Sammartino hanno partecipato i deputati regionali Assenza, Cambiano, Catanzaro, La Rocca Ruvolo e Pace. Presente anche il consigliere comunale di Sciacca, Calogero Bono

SCIACCA- la crisi della marineria è una delle peggiori mai vista. Sfiora l’emergenza sociale ed economica,. Sono urgenti e necessari interventi a sostegno. Nella lista delle richieste degli operatori della marineria, ci sono :sostegno economico con fondi regionali e/o comunitari (Feampa) tipo contributo, sostegno immediato per accesso al credito (attraverso ad esempio Irfis), con prestiti ponte senza interessi e polizze assicurative terze, istituzione tavolo con i parlamentari europei per ciò che attiene ai diversi regolamenti comunitari, all’uso delle risorse finanziarie e anche alla questione dei mari chiusi da regolamenti Ue, tavolo con il Ministero per risolvere la problematica competenza per l’apertura del tratto di mare a ovest di Sciacca, attivazione dei nuovi piani di gestione, progetto di ricerca per la pesca volante, difesa del Canale di Sicilia dai parchi eolici.
E’ emergenza e per questo motivo è stata chiesta al governo regionale la dichiarazione dello stato di crisi del comparto pesca, con relativa richiesta di attivazione di calamità naturale, prevedendo ristori concreti e rapidi per i lavoratori del settore e le rispettive aziende, le cooperative e le associazioni regolarmente costituite che interessano la filiera. E’ questa la sintesi del documento posto all’attenzione del governo regionale, in particolare degli assessori alla pesca Luca Sammartino ed alle attività produttive Edy Tamaio, che è stato stilato e sottoscritto dal sindaco, dal presidente del Consiglio Comunale, dal presidente della commissione consiliare attività produttive, dai responsabili delle tre cooperative della pesca e dalla Confcommercio di Agrigento in rappresentanza dell’Associazione Commercianti Ittici. Sciacca, flotta peschereccia tra le più importanti nel Mediterraneo, conta novantacinque barche di grande pesca ed altre trenta di piccola pesca, ma la crisi in atto è testimoniata dal fatto che più della metà degli armatori oggi ha ufficialmente presentato istanza di demolizione. Una crisi che coinvolge anche le industrie ittico conserviere, attività di commercio del pescato, attività di ristorazione, con un migliaio di nuclei familiari interessati ed con un indotto diretto di circa 20 milioni di euro ed indiretto che supera i 50 milioni di euro annui per la città. Oggi il comparto si trova a vivere una crisi senza precedenti che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia locale a causa del perdurante e grave fenomeno di carenza di pesce che si protrae da oltre un anno. Il gambero in particolare, che rappresentava la specie pescata per circa il 40% del pescato totale, sta procurando rilevanti diminuzioni di pescato giornaliero e, conseguentemente, di fatturato, ma non va meglio per il pesce azzurro, mentre altre tipologie, quelle cosiddette aliene stanno, al contrario, proliferando a testimonianza di un cambiamento climatico che sta avendo effetti devastanti per le marinerie del Canale di Sicilia.
Nel mirino delle contestazioni, norme e piani che costringono i pescherecci a “pestarsi i piedi” a vicenda in zone di mare sempre meno pescose e con il risultato che pur avendo gli equipaggi limitato l’attività ad un paio di giorni a settimana per ridurre i costi, un numero pesante di nuclei familiari si sta pesantemente indebitando. Sciacca ha chiesto al governo regionale la dichiarazione dello stato di crisi del comparto pesca, con relativa richiesta di attivazione di calamità naturale, prevedendo ristori concreti e rapidi per i lavoratori del settore e le rispettive aziende, le cooperative e le associazioni regolarmente costituite che interessano la filiera. Misure di sostegno per il caro carburanti e forme di credito immediate attraverso l’Irfis per dare alle imprese indebitate immediato respiro finanziario Ovviamente all’assessore regionale alla pesca è stato chiesto di promuovere una riunione con i parlamentari europei siciliani e un tavolo di confronto con il ministero per affrontare la questione dei tratti di mare interdetti ed una revisione dei “Piani di gestione regionali” per ogni tipologia di pesca. Un pacchetto di misure urgenti che preveda anche sostegni economici è stato chiesto non solo per i pescatori, ma per tutta la filiera ittica.