Marianna Bello: famiglia annuncia esposto e invoca prosecuzione ricerche ricordando un caso analogo a Sciacca

Hanno richiamato la vicenda di Vincenzo Bono, il saccense mai più trovato dopo l’alluvione del novembre 2016, quando con la sua auto fu travolto nel torrente Bagni

Favara – Dopo 18 giorni di ricerche ininterrotte, la famiglia di Marianna Bello, la 38enne scomparsa a Favara, ha annunciato la presentazione di un esposto per fare piena luce su quanto accaduto. La comunicazione è arrivata nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’associazione cacciatori “Il Nibbio”, alla presenza della sorella Flavia, del marito Renato Salamone e dell’avvocato Salvatore Cusumano.

I familiari hanno espresso profonda gratitudine verso tutti coloro che si sono impegnati nelle ricerche, così come alle istituzioni religiose locali che hanno offerto sostegno e vicinanza in questi giorni di angoscia. Nonostante la sospensione delle operazioni ufficiali, la famiglia ha rinnovato l’appello affinché le ricerche proseguano, rivolgendosi direttamente alle più alte cariche dello Stato. “Vogliamo riportare Marianna a casa – hanno detto – e poterle garantire una degna sepoltura”.

L’avvocato Cusumano ha ricordato il caso di Vincenzo Bono, scomparso a Sciacca nel 2016, le cui ricerche si protrassero per oltre venti giorni senza esito. Un precedente che rafforza la richiesta di non interrompere gli sforzi.

Quanto all’esposto, la famiglia intende accertare eventuali responsabilità. “Vogliamo sapere – ha dichiarato il legale – se l’allerta ‘gialla’ fosse corretta o se dovesse essere ‘rossa’, se ci siano responsabilità nella Protezione civile regionale, e soprattutto se il convogliatore sia stato manutenuto adeguatamente. Se la manutenzione fosse stata fatta a regola d’arte, oggi forse non saremmo qui a cercare Marianna”.