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MAGGIORANZA FOLGORATA SULLA VIA DI GIRGENTI?

Editoriale di Filippo Cardinale

Larghe intese? Rimpastino? Ribaltone? Inciucio? La politica saccense soffre di una patologia già vista. L’attuale maggioranza, che criticava il malessere della precedente maggioranza e giunta, sembra essere stata colpita dalla stessa patologia che costrinse Vito Bono a chiudere a metà percorso la sindacatura e la consiliatura.

Nuovo Centro Destra, come abbiamo scritto due giorni fa a conclusione della prima riunione di maggioranza per la verifica, vuole il secondo assessorato. La richiesta e’ ufficiale e conclamata dal capogruppo Ncd. In verità, in un’intervista televisiva rilasciata a Trs, il capogruppo cade in una contraddizione: ” Ncd vuole il secondo assessore”, ma contemporaneamente dichiara che “per noi possono rimanere tutti gli assessori”. Insomma, siamo di fronte a formule che vanno oltre la matematica ed entrano nella sfera della fantasia, o delle acrobazie.

Vito Bono fu stretto dalle pressioni delle liste civiche e da due esponenti politici, Cusumano e Di Mauro. Tale quadro si sta replicando. La giunta Di Paola e’ caratterizzata da liste civiche che fanno tutte riferimento ad Angelino Alfano e quindi al senatore Marinello. Di fatto, tutti guardano a piazza Mariano Rossi tranne Forza Italia, con i consiglieri Mario Turturici e Vittorio DI Natale, e ex Cantiere Popolare, con i consiglieri comunali Gioacchino Settecasi, Ignazio Catanzaro, Luciano Augello. A questi bisogna aggiungere Giuseppe Ambrogio del Patto per il Sud.

Dunque 13 consiglieri comunali su 19 sono tutti sotto l’egida di Angelino Alfano e quindi Ncd. L’aspetto che va emergendo in modo ormai marcato è che Fabrizio Di Paola sembra cadere nella stessa “trappola” politica in cui è finito Vito Bono. Infatti, Di Paola è pressato da due parlamentari, Giuseppe Marinello e Roberto Di Mauro. Quest’ultimo ha dichiarato a Rmk che “vi è un patto politico tra Mpa e Ncd. Insomma, anche Mpa e’ sotto l’egida di Alfano. La dichiarazione del deputato regionale Roberto Di Mauro rende palese che gli interessi della comunità saccense retrocedono al secondo posto rispetto alle mire politiche personali o di partito. Insomma, il “teatrino” della politica passa sopra le teste della collettività.

Assume un significato più chiaro, adesso, il progetto che c’è in atto. Mpa, nei giorni scorsi, ha presentato una ricetta capace, secondo i tre consiglieri comunali del partito di Raffaele Lombardo, di rilanciare lo sviluppo cittadino e occupazionale. Ricetta che sembra aver ammaliato il sindaco Di Paola e che gli ha fatto dichiarare, in una nota di qualche giorno fa, che gradisce il contributo offerto dall’Mpa, appoggio esterno compreso. Dunque, si apre il percorso, secondo l’idea Marinello-Di Mauro, di spingere l’ex Cantiere Popolare fuori dalla maggioranza per ospitare Mpa. Siamo di fronte, ad un anno e mezzo, ad un rimpasto. Inutile nasconderlo. Forse, di fronte ad un inciucio, ribaltone.

Appare, inoltre, strano che Di Paola, pur presentandosi all’elettorato con un “programma di svolta”, avverta il bisogno di idee che provengono dall’esterno della maggioranza per il rilancio dell’attività amministrativa e politica. Quell’appoggio che, nel corso dell’ultima competizione elettorale, vide l’Mpa schierarsi con il cartello contrario a quello che si presentò alla Città chiedendo il consenso per Fabrizio Di Paola.

Un anno e mezzo è un tempo troppo breve per immaginare che la gente possa aver dimenticato. E’ troppo presto per archiviare l’insuccesso della precedente Amministrazione, e’ troppo presto per dimenticare le sigle dei partiti che hanno contribuito all’insuccesso di Vito Bono. Cartello contro il quale Fabrizio Di Paola si consegnò al voto dei saccensi con il Pdl, Cantiere Popolare, Patto per il Sud (formato da Grande Sud e Patto per il Territorio), Progetto Sciacca, Uniti più Forti (format da Udc, Sciacca Più e Forza Sciacca).

E’ ricominciato, senza neanche la voglia di celarlo, il gioco del teatrino della politica. Ncd vuole il secondo assessore. Vuole anche che ex Cantiere Popolare vada via dalla maggioranza. Pare che si voglia mettere in piedi, in definitiva, un “monocolore” tutto Ncd. Se Di Paola ha voglia di avallare tale progetto lo faccia. Rischia, però, di finire nelle maglie deleterie che lo hanno visto, in diverse esperienze precedenti, protagonista di giochi perversi, mirati a metterlo all’angolo.

Nella lettera fermata dall’ex sindaco Vito Bono, datata 3 novembre 2011, indirizzata all’Mpa, al Pd, a Fli, all’Api e al Gruppo Misto, egli chiosava: “ Ritengo che le continue dichiarazioni abbiano stancato la città che mostra di non gradire queste continue lotte fratricide ed intestine che permettono esclusivamente di far passare in secondo piano il lavoro prodotto. La città ci chiede una proba di coraggio ed un atto di amore disinteressato che vada al di là dele beghe politiche che ormai da parecchi mesi a questa parte stanno sgretolando il consenso dell’intera coalizione che sostiene questo progetto” .

Il pensiero dell’allora sindaco Vito Bono è, dunque, attuale e rischia di coinvolgere il sindaco Di Paola in una replica che la città non ha le consizioni di sopportarla. L’attuale maggioranza conta di 19 consiglieri su 30, cioè 63,33%. Una maggioranza che con i numeri di cui è in possesso ha l’esclusivo compito di realizzare il programma elettorale che ha consentito la vittoria dell’attuale sindaco.

Eventuale ribaltone non mette il sindaco al riparo da fibrillazioni. Anzi, a conti fatti, fa rischiare al sindaco di proseguire il suo cammino con numeri più risicati rispetto a quelli che la sua macchinetta da calcolo gli visualizza.

Fabrizio Di Paola rischia di mutare la sua alleanza in un monocolore a targa Ncd, del quale deve fare i conti con i parlamentari Marinello e Di Mauro.

Redazione Corriere

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