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MAFIA, SEQUESTRATI BENI PER 48 MLN DI EURO

Due maxi sequestri di beni riconducibili ai boss, tra Palermo e Trapani, sono stati effettuati dalla Dia e dalla Guardia di finanza.

Società, immobili, barche e auto di lusso per un valore di oltre 25 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia a un imprenditore palermitano indicato come vicino a Cosa Nostra, Salvatore Vetrano, di 42 anni. Il provvedimento e’ stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta del capo della Direzione investigativa antimafia, Arturo De Felice.

Il sequestro riguarda aziende del settore alimentare dei surgelati (la Veragel di Carini, appartamenti e terreni, auto di grossa cilindrata (un’Audi A8 e una Range Rover), due lussuose imbarcazioni da diporto e il ristorante L’Orca di Isola delle Femmine, tutti beni riconducibili all’imprenditore.

Vetrano, secondo gli investigatori, sarebbe stato protagonista di una improvvisa scalata imprenditoriale ”agevolata dalla vicinanza ad elementi di spicco di cosa nostra, tra cui il figlio del boss Toto’ Riina, Giuseppe Salvatore”.

Un patrimonio del valore di 48 milioni è stato inoltre sequestrato dalla Guardia di finanza di Palermo agli eredi del creatore di un gruppo imprenditoriale che, tra gli anni ’80 e ’90, ha curato la metanizzazione in diverse aree della Sicilia e dell’Abruzzo, secondo l’accusa facendo affari con la mafia attraverso appalti e subappalti a imprese controllate dai boss.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dal sostituto Dario Scaletta, sono emerse infiltrazioni di Cosa nostra e di suoi capi storici, tra cui Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e Matteo Messina Denaro, negli affari delle societa’ che dopo la morte del fondatore furono cedute nel 2004 dai suoi familiari per 115 milioni di euro, poi reinvestiti in diverse attivita’ economiche tra la Sicilia e la Sardegna.

L’imprenditore, secondo gli inquirenti, anche con l’appoggio politico dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino, aveva ottenuto 72 concessioni per la metanizzazione in altrettanti Comuni siciliani e abruzzesi.

Redazione Corriere

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