Dal novembre 2003 al novembre 2005, alla direzione nazionale antimafia, a Roma, si svolsero tre colloqui investigativi tra magistrati e un commercialista con precedenti penali che sosteneva di essere in contatto con Bernardo Provenzano, il quale avrebbe voluto trattare per consegnarsi in cambio di due milioni di euro e di un mese di silenzio sul suo arresto, periodo nel quale il boss sarebbe stato disponibile a collaborare. Lo scrive, oggi, l’Unita’. La richiesta cadde nel vuoto. (ANSA).
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