Il boss Giuseppe Quaranta, arrestato il 22 gennaio nell’operazione Montagna che ha colpito le cosche mafiose dell’Agrigentino, ha iniziato a collaborare con i magistrati della Dda di Palermo. Quaranta, ritenuto capomafia di Favara ha deciso di parlare con i magistrati il 29 gennaio scorso «per il bene della mia famiglia – ha detto – e mio personale, perché sono stanco, ho avuto tante delusioni».
Si tratta del primo pentito favarese della storia. Favara non ha mai avuto un esponente di Cosa Nostra capace di fare il salto del fosso e collaborare con lo Stato nella lotta alla mafia.
Quaranta ha già fornito tre interrogatori dinanzi ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri nelle giornate del 29 gennaio, del 31 gennaio e del 2 febbraio, ha fatto nomi, cognomi, ha dato indicazioni sui mandamenti agrigentini, su chi li compone, su come si entra e si esce in Cosa nostra, su come si fanno affari con la droga – anche se lui ha detto di non averne mai fatto uso – di chi comanda e di chi vorrebbe comandare.
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