Sono trascorsi 21 anni da quella tragica e drammatica mattina. La mattina del delitto del giudice Livatino Rorario Livatino. Era il 21 settembre 1990, si stava recando a bordo della sua Ford Fiesta, senza scorta, in Tribunale, ad Agrigento. Fu ucciso, in un agguato mafioso la mattina del 21 settembre sul viadotto Gasena, lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Per la sua morte sono stati individuati, grazie al supertestimone Pietro Ivano Nava, i componenti del commando omicida e i mandanti che sono stati tutti condannati in tre diversi processi nei vari gradi di giudizio all’ergastolo, con pene ridotte per i “collaboranti”.
Sono diverse le iniziative organizzate per ricordare Rosario Livatino. A Canicattì è stata promossa la “Settimana della legalità” in memoria non solo del “giudice ragazzino” ma anche di un altro magistrato, Antonino Saetta, e del figlio di questi, uccisi dalla mafia il 25 settembre 1988.
Domani, pomeriggio, alle 18, nella chiesa di San Domenico, l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, terrà la concelebrazione religiosa che comprenderà la sessione introduttiva della causa di canonizzazione del giovane magistrato.
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