LORIS, MADRE FERMATA PER OMICIDIO AGGRAVATO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE

Ieri pomeriggio la svolta clamorosa e in nottata il provvedimento. Oltre sei ore di interrogatorio. Ora spetta al Gip confermare il fermo e disporre misure cautelari

Veronica Panarello, madre di Loris Andrea Stival, è stata fermata per l’omicidio del figlio. Dopo essere stata ascoltata per oltre sei ore, le è stato notificato un provvedimento di fermo firmato dai pm di Ragusa. La donna non ha confessato il delitto. Per lei l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti sarebbe dunque stata lei a togliere la vita al piccolo, strangolandolo.

La madre del piccolo Loris non ha confessato ma nel corso dell’interrogatorio delle scorse ore non sarebbe riuscita a chiarire le numerose contraddizioni contenute nelle dichiarazioni rese nel corso delle indagini. Gli inquirenti ritengono che troppi elementi non sono chiari, troppe circostanze sono farcite di non verità.

Veronica Panarello ha detto ai magistrati della procura di Ragusa: “Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino”. La donna ha poi ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni dei pm.

La Panarello passerà la notte in una cella della questura di Ragusa,mentre il marito, Davide Stival, è stato riportato a casa.
Nella mattinata di oggi (martedì 9) proseguirà l’interrogatorio della madre di Loris da parte del giudice per le indagini preliminari che deciderà se convalidare il fermo e se emettere una misura di custodia cautelare. Nel caso della mamma del piccolo Loris, sembra scontato, data la gravità dei reati contestati (l’omicidio volontario aggravato è punito con l’ergastolo), che il pm chiederà la custodia cautelare in carcere.

Ieri pomeriggio si è subito capito che stava accadendo qualcosa di nuovo. Alle 17, la casa dei genitori di Loris è stata letteralmente circondata da carabinieri e polizia. Anche un elicottero a sorvolare la casa. Poi, dopo mezz’ora circa, Veronica Panarello e il marito escono da casa accompagnati dalle forze dell’ordine. Destinazione Questura di Ragusa dove inizierà per la donna un lungo interrogatorio.

Il marito avrebbe detto agli investigatori: “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere…”.
In questi 10 giorni di indagini, agli inquirenti non sono mai sembrate chiare le ricostruzioni fornite dalla donna. In particolare, non combaciavano le informazioni sui tragitti percorsi quel sabato mattina con la Polo nera così come li descrive Panarello.  Nei sui racconti, Veronica Panarello ha sempre sostenuto di aver accompagnato il figlio a scuola, ma ben quattro telecamere l’hanno ripresa in auto sola con il bimbo più piccolo.

Come dimostrerebbe il video ricavato da una telecamera che inquadra l’ingresso di casa sua e l’area destinata a parcheggio appena sottostante, Loris non è neppure mai salito sulla Polo nera che si è allontanata alle 8.33 con solo due persone a bordo. Alle 8.49, come accertato da una informativa di polizia e carabinieri, la donna è tornata a casa da sola. Ne è uscita 36 minuti dopo. E pur essendo diretta al castello di Donnafugata, che è sulle colline, ha imboccato una strada che piega verso il mare, in tutt’altra direzione. Due telecamere la riprendono ad un centinaio di metri dall’imboccatura del viottolo poderale che conduce al Vecchio Mulino, dove scorre il canalone dove sette ore e mezzo dopo è stato rinvenuto il corpo della giovanissima vittima.

Dopo il fermo di Veronica, il suo avvocato ha dichiarato alle agenzie: “La mia assistita è un’indagata ma questo non significa che sia colpevole”.

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