AGRIGENTO- I dati diramati dal direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci, in risposta ad una lettera del deputato pentastellato Cambiano, ha suscitato la reazione del deputato e vice presidente della Commissione Ars alla Salute Carmelo Pace. I dati si riferiscono sulle cifre che dimostrerebbero l’azzeramento delle liste d’attesa per prestazioni specialistiche ed esami diagnostici nel territorio agrigentino. “I cittadini che vivono in provincia di Agrigento sanno, più di chiunque altro, che la sanità con cui fanno i conti ogni giorno non solo non è la meraviglia descritta dal dott. Capodieci, ma presenta lacune sia dal punto di vista organizzativo che assistenziale”, dice l’onorevole Pace secondo il quale “la narrativa idilliaca di questi giorni stride in modo netto con una realtà che, invece, certifica l’insoddisfazione dei cittadini al cospetto di un’offerta sanitaria inadeguata”. Pace confuta il suo dire non solo sulle “perplessità degli utenti di fronte all’annuncio dell’azzeramento delle liste, quanto piuttosto i dati ufficiali sulla cosiddetta “mobilità passiva” che testimoniano in modo inequivocabile, al netto dei proclami, come un numero sproporzionato di cittadini della provincia di Agrigento scelgano sistematicamente, in assenza di posti disponibili, di non curarsi da noi optando per strutture fuori provincia e fuori regione”.
Cifra enorme e “questa migrazione sanitaria si traduce, nel bilancio dell’ente, con un saldo negativo di ben -82,9 milioni di euro: ecco il numero che l’Asp dovrebbe azzerare con una profonda riorganizzazione”, sottolinea Pace. “La sanità della nostra provincia- continua- nonostante l’impegno del governo Schifani nel recuperare il ritardo, registra la carenza di investimenti ed assenza progettuale, oltre il Pnrr, che ha riguardato le aziende di tutta Italia: dalla strumentazione elettromedicale ferma da anni, agli interventi di risanamento sugli immobili che tardano ad essere eseguiti, per finire al bilancio negativo e sfavorevole di -82,9 milioni dovuto praticamente alla mancata attività nelle nostre strutture.
I tempi delle liste d’attesa in alcuni settori potrebbero essere, dunque, meno consistenti di altri semplicemente perché i cittadini non si curano da noi”. Inoltre, Pace rafforza la dose critica evidenziando “responsabilità evidenti” che individua “nei primari non nominati, concorsi irrisolti e una gestione amministrativa improduttiva”.
Sulle liste d’attesa dell’Asp di Agrigento Pace invoca un rigoroso accertamento da parte dell’assessorato regionale alla Salute, al fine di confermare l’autenticità e la veridicità dei dati, una seria e responsabile verifica da parte della medesima Asp per garantire trasparenza ed obiettività alla funzione pubblica ricoperta.
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