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LICATA: PROFESSORE ITC “FERMI” ARRESTATO PER VIOLENZA SESSUALE SU MINORE E SEQUESTRO DI PERSONA

Gli è stato notificata poco fa la misura di custodia cautelare ai domiciliari. Il provvedimento è a carico di Angelo Mantia, di 56 anni e  professore di educazione fisica all’istituto tecnico “E. Fermi” di Licata. E’ accusato di violenza sessuale su minore e sequestro di persona.

I fatti sono emersi lo scorso aprile grazie al coraggio di una minorenne che ha denunciato quanto sarebbe accaduto. Le indagini sono svolte  dal personale del Commissariato di P.S., coordinate dal P.M. Salvatore Vella, con l’ausilio anche di intercettazioni di conversazioni, che hanno consentito di ottenere dal G.I.P. una ordinanza di arresti domiciliari a carico dell’indagato, eseguita ioggi dalla Polizia di Stato.
Le indagini sono ancora in corso per accertare se altre studentesse, oltre a essere state molestate, hanno subito veri e propri atti di violenza sessuale da parte dell’insegnante MANTIA.

Pesanti le accuse contestate dalla pubblica accusa. Il Mantia avrebbe  “attirato con l’inganno l’alunna “CINZIA” (nome di fantasia) (nata  nel 1996) all’interno dello spogliatoio riservato agli insegnanti della palestra, sito in via Re Grillo, in quanto docente di Educazione fisica presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Enrico Fermi”, con violenza consistita nel chiudere a chiave la porta dello spogliatoio e nel bloccare alla parete con il proprio corpo la minore, la costringeva a subire atti sessuali, in particolare le toccava il seno e le stringeva i glutei con le sue mani e la baciava sulla bocca, tentando di infilare la sua lingua all’interno della bocca della minore. Con l’aggravante di aver approfittato del fatto che in palestra in quel momento non vi fosse alcuno presente”.

Inoltre, il Mantia avrebbe “al fine di compiere il delitto di violenza sessuale, avrebbe privato della libertà personale l’alunna “CINZIA” (nome di fantasia), costringendola all’interno dello spogliatoio riservato agli insegnanti della palestra chiudendo la porta a chiave, togliendola dalla serratura e tenendola in mano”.

E ancora. “Col telefono recava molestia e disturbo alla collega “EDERA” (nome di fantasia), chiamandola dalla propria utenza telefonica inviandole diversi SMS e facendole degli squilli. 

Secondo gli investigatori, “era notorio negli ambienti scolastici che il professore Mantia da anni molestasse studentesse minorenni e, in alcuni casi, anche insegnanti, tanto che veniva chiamato dagli studenti dell’Istituto Fermi come “il porco”.

Le indagini sono svolte con l’ausilio anche di intercettazioni di conversazioni che hanno consentito di ottenere dal G.I.P. una ordinanza di arresti domiciliari a carico dell’indagato, eseguita in data odierna dalla Polizia di Stato.
Le indagini sono ancora in corso per accertare se altre studentesse, oltre a essere state molestate, hanno subito veri e propri atti di violenza sessuale da parte dell’insegnante MANTIA.

Redazione Corriere

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