PALERMO. restano i gravi indizi di colpevolezza ma sono state attenuate le esigenze cautelari nei confronti del commercialista Antonio Lo Mauro, dopo l’interrogatorio reso dall’indagato e in virtù della rinuncia a tutti gli incarichi di amministratore giudiziario che ricopriva.
Era stato tratto in arresto 4 giorni fa. La misura ristrettiva dei domiciliari è stata revocata e sostituita con la sospensione per nove mesi dall’esercizio della funzione di amministratore giudiziario.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Lo Mauro ha spiegato che si tratta di pagamenti in nero, leggerezze contabili ma nessuna estorsione nei confronti della consulente contabile che si è sfogata con l’ingegnere che assieme a Lo Mauro gestiva per conto del Tribunale per le misure di prevenzione le cave Buttitta di Bagheria.
Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica e dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria, Lo Mauro avrebbe costretto una consulente fiscale, assoldata come professionista esterna nell’ambito della gestione delle cave, a consegnargli cinquemila euro in contanti e a saldare un debito di altri seimila euro in favore di una sua collega.
Il commercialista ha spiegato che il primo pagamento riguardava un lavoro che aveva fatto al posto della consulente. Quest’ultima doveva redigere i bilanci di tutte le cave, così prevedeva l’accordo, ma Lo Mauro dovette aiutarla per rispettare le scadenze. Da qui la sua richiesta di avere riconosciuto un compenso, la cui quantificazione sarebbe stata demandata alla donna. Lo Mauro non avrebbe indicato la cifra. Sarebbe stata la consulente, così ha aggiunto l’indagato, rammaricandosi oggi per il suo errore, a chiedergli di non fatturare il compenso. Secondo l’accusa, al contrario, c’era il preciso obiettivo di non lasciare traccia per un passaggio di denaro impossibile da giustificare.
Lo Mauro è assistito dagli avvocati Massimo Motisi e Cinzia Calafiore.